Pesaro. Francesca Frenquellucci: “Biosfera, costata 695mila euro”.
L’assessora alle Reti informatiche e città digitale ricorda che l’installazione è stata finanziata da un bando ministeriale sulle nuove tecnologie, «Si continua a voler raccontare una storia diversa, grazie alla CTE i nostri giovani saranno pronti alle richieste delle imprese»
«Biosfera, prima di sparare le cifre bisogna conoscerle. Basta con la caccia alle streghe, restiamo disponibili a fornire tutti i dati» è il monito di Francesca Frenquellucci, assessora alle Reti informatiche e città digitale che interviene sull’installazione tecnologica collocata in piazza del Popolo, dopo gli articoli usciti sulla stampa locale che riportavano cifre inesatte, in particolare sulla manutenzione dell’opera scultoreo-digitale.
L’assessora ricorda che «I costi della Biosfera (695mila euro) sono stati coperti da parte dei fondi del bando ministeriale da 11 milioni vinto dal Comune di Pesaro (capofila) che è stato tra le sole 13 città italiane che hanno ricevuto finanziamenti per creare le Case delle tecnologie emergenti. Un’opportunità che non è capitata a caso, ma frutto di competenze, progettualità e dei network altamente innovativi che siamo riusciti a creare». E che, tramite appunto la CTE Square, la Case delle tecnologie emergenti creata a Pesaro, «consentirà a decine di giovani del territorio di fare una formazione utile alle nostre aziende altamente tecnologiche. Il bando permette quindi alla nostra città di dare una risposta puntuale a una necessità urgente del mercato internazionale. Già dai prossimi mesi vedremo che frutti darà».
L’assessora riprende poi, «Durante la progettazione della CTE, abbiamo deciso di investire nella Biosfera perché tra i progetti che potevano essere coperti dai fondi ministeriali; fondi che non possono essere usati per asfaltare o riqualificare degli asili, ma per interventi e opere ad alta innovazione e per la formazione specializzata dei giovani». «Per questo – continua – abbiamo deciso di acquistare un’installazione tecnologica da utilizzare per l’anno straordinario della Capitale. Volevamo sia uno strumento che potesse promuovere e lanciare messaggi legati ai temi della sostenibilità, della cultura e della promozione turistica del territorio; sia un’opera simbolica in grado di creare curiosità, che fosse attrattiva in sé. Avremmo potuto scegliere dei totem o qualche mega schermo. Abbiamo deciso di realizzare un’opera unica in Europa, che continua ad affascinare i turisti che in questi mesi stanno facendo girare nei social, quindi in tutto il mondo, migliaia di selfie scattati dalla nostra città». «Mi preme evidenziare – continua Frenquellucci – che la Biosfera è stata riconosciuta e autorizzata dal Ministero proprio per come è stata concepita».
Poi ribadisce, «Abbiamo detto più volte che è costata 695mila euro. Una cifra in cui sono inoltre comprese le spese per i pezzi sostitutivi già acquistati (dall’alto valore economico e difficilmente reperibili), e i costi del primo anno di manutenzione» che quindi il Comune non ha fino ad ora sostenuto «e che comunque saranno legati ai costi che di volta in volta si presenteranno, e se si presenteranno. Non c’è alcun “costo fisso” preventivato: la cifra di 120mila euro menzionata sulla stampa non ha alcun fondamento».
Per dare un’idea degli importi reali di una eventuale manutenzione, l’Artifact (l’azienda che si è aggiudicata la gara pubblica mediante procedura negoziata. È una start-up fondata da Federico Rossi e Andrea Santicchia con oltre 15 anni di esperienza nell’hi-tech; hanno lavorato per brand, mostre e installazioni in prestigiose sedi internazionali, ndr) che da contratto ha l’obbligo di svolgerla per 12 mesi, ha stimato al momento, una spesa di circa 15mila euro.
Frenquellucci riporta poi «i consumi energetici per il funzionamento (per 14 ore di accensione giornaliere) e per il raffreddamento della Biosfera (l’installazione usa anche l’algoritmo Ai-intelligenza artificiale che modula la luminosità – ora al 20% – per ridurre i consumi): «quelli mensili finora registrati sono di circa 300 euro medi al mese».
«Come ha riportato ieri il sindaco Andrea Biancani e come dichiarato alla stampa dalla precedente Amministrazione – la Biosfera al termine dell’anno da Capitale sarà spostata da piazza del Popolo. Tra le valutazioni che faremo c’è anche quella dei consumi: se ci accorgeremo che l’esposizione al sole è troppo costosa sceglieremo un luogo che la riduca il più possibile e che sia, allo stesso tempo, il migliore per valorizzare la città e la Biosfera stessa».
«Vogliamo o no – conclude Frenquellucci – una Pesaro nazionale, che osa e che sa investire sulle infrastrutture digitali? La polemica che si sta portando avanti è di una stampa che guarda al passato, non di supporto a una città che punta a essere un riferimento nazionale e che sa cogliere le opportunità che i finanziamenti statali ed europei mettono a disposizione, e che pochi Comuni sono in grado di prendere».