Pesaro. Ferruccio Mengaroni (1875 – 1925), quel ceramista con lo spirito del Rinascimento.
Pesaro lo celebra con una mostra. Sabato 6 dicembre ai Musei Civici di Palazzo Mosca e al CAME del Liceo Artistico Ferruccio Mengaroni, inaugura la mostra dedicata ad un protagonista indiscusso dell’arte ceramica pesarese. L’occasione è un doppio prezioso anniversario: 150 anni dalla nascita e il centenario della morte dell’ultimo artista del Rinascimento.
Genio della ceramica’, la mostra con cui Pesaro celebra un protagonista indiscusso della maiolica pesarese in occasione di un doppio importante anniversario: i 150 anni dalla nascita e il centenario della morte. Doppia anche la sede: i Musei Civici di Palazzo Mosca cui si affianca il CAME (Ceramiche Artistiche Mengaroni), uno dei tre musei del Liceo Artistico Ferruccio Mengaroni. A cura di Federico Malaventura e Claudio Paolinelli, l’esposizione è promossa dal Comune di Pesaro/Assessorato alla Cultura e Fondazione Pescheria – Centro Arti Visive in collaborazione con Pesaro Musei, Liceo Artistico Ferruccio Mengaroni, Rotary Club Pesaro. L’organizzazione è di Mjras snc/Urbino.
Il momento dell’inaugurazione prevede due tappe: alle 17 la preview al CAME, alle 18 l’opening ai Musei Civici di Palazzo Mosca. Le due aperture saranno impreziosite dalla presenza di studentesse e studenti Ciceroni del Liceo Mengaroni, pronti a guidare il pubblico alla mostra clou delle feste di Natale.
Figura poliedrica, genio ribelle e uomo di singolare talento, Mengaroni interpreta l’istoriato del Rinascimento ispirandosi alle ceramiche della collezione Domenico Mazza conservate nel museo cittadino e facendole spesso rivivere come fossero originali cinquecenteschi. Torniante, fornaciaio e pittore, studia e sperimenta con abilità i segreti della maiolica quattro-cinquecentesca e ne riproduce anche i riflessi metallici seguendo le tecniche degli antichi ceramisti. Il suo virtuosismo eclettico emerge da ogni creazione. Capace di fondere le maniere delle scuole rinascimentali, nel corso della vita dà forma ad un repertorio stilistico e cromatico degno dell’’ultimo grande artista del Rinascimento’: così lo definisce Gian Carlo Polidori, direttore dei Musei Civici dal 1945 al 1962. La venerazione per i pittori del Quattro-Cinquecento e per il mondo classico, unita all’assoluta padronanza dei mezzi tecnici, lo porta a creare capolavori quali il Trionfo di Cesare – tratto dalle nove grandi tele che Andrea Mantegna realizza tra il 1486 e il 1492 per i Gonzaga -, il pannello con la Battaglia di Massenzio dalle Stanze Vaticane di Giulio Romano e la grande anfora con il Giudizio Universale dall’affresco di Michelangelo nella Cappella Sistina.
Il sindaco Andrea Biancani: sono davvero felice che la città si stia preparando ad inaugurare una mostra così importante, capace di rendere omaggio a un artista straordinario e profondamente legato alla nostra Pesaro. Mengaroni è parte della nostra storia, e poterlo celebrare insieme ai Musei Civici, al Liceo Artistico Mengaroni e al Rotary dà ancora più valore a questo progetto. È significativo anche il coinvolgimento diretto delle studentesse e degli studenti, perché la cultura cresce davvero quando i giovani ne diventano protagonisti. Questa esposizione rappresenta un ulteriore passo nel percorso di apertura e vitalità dei nostri spazi museali, che vogliamo sempre più vissuti e condivisi da tutta la città.
Così Daniele Vimini: questa è una mostra che ci permette di centrare l’obiettivo di un doppio prezioso anniversario e sarà l’evento clou delle feste di Natale e per il prossimo semestre per i residenti e per i visitatori della nostra città. Un evento a specchio con un’altra tappa al Liceo Mengaroni, arricchito dall’intervento di Marco Morosini.
E’ un momento importante presentare la mostra di Ferruccio Mengaroni cui abbiamo lavorato in tanti e preparandola a lungo, per omaggiare giustamente la figura di Mengaroni, la sua storia e la sua genialità, per celebrare un figlio nobile di Pesaro: le parole di Claudio Olmeda.
Serena Perugini ha continuato: è un onore ospitare una parte della mostra nel liceo intitolato proprio a Mengaroni. Le quattro opere possono essere ospitate nel nostro istituto grazie al sostegno del Rotary Club Pesaro. Un pensiero speciale a Marcella Tinazzi che ha reso possibile creare questa sinergia con il Rotary. L’allestimento è stato possibile grazie anche alla collaborazione dell’architetto Paianini. E’ un momento importante per la scuola ma anche per la città.
Sono molto felice di aver trovato questa possibilità di sinergia con il Mengaroni nata già l’anno scorso con il CAME, vero e proprio museo: così Alessandro Fattori. Quest’anno ci siamo fatti carico di donare queste tre teche per l’allestimento delle opere di Mengaroni. Questa mostra rappresenta al meglio un grande artista e ci sembrava importante contribuire per rimarcare la nostra presenza sul territorio.
Il mio è stato un gesto spontaneo nato quando ho scoperto che i Musei stavano lavorando alla mostra per Mengaroni e il centenario della morte: ha sottolineato Marco Morosini. Sono innamorato del Museo e della medusa che mi ha sempre accompagnato: così ho deciso di interpretare questo soggetto nel 2025 da graphic designer come tributo a Mengaroni. Saranno tre opere in tre luoghi: i Musei Civici, il Liceo Mengaroni, il Castiglione.
Intensa la testimonianza di Ferruccio Mengaroni che ha ricordato il suo stretto legame con Pesaro, la città del suo nonno celebre che non ha mai conosciuto. Ha ricordato un nonno connotato da coraggio e una forza indomita che rimane e che fu anche uno dei motivi principali della sua morte perché non si sarebbe lanciato sotto la Medusa per salvarla. Sono particolarmente soddisfatto di questa mostra che fa tornare in vita mio nonno attraverso le sue opere d’arte. L’arte di mio nonno è stata l’espressione della sua forza indomita, totalmente non prudente.
Questo è un progetto di mostra da manuale, che nasce ed è stata progettata interamente dallo staff interno dell’assessorato alla Cultura, a cui abbiamo iniziato a lavorare da un paio di anni per celebrare degnamente un doppio importante anniversario: ha affermato Francesca Banini. C’è dietro un lavoro molto complesso di cui non sempre si ha consapevolezza. Protagonista è la collezione di opere di Mengaroni di proprietà dei Musei Civici, cui si affiancano le opere dei collezionisti. Una mostra partecipata e condivisa che racconta la storia dei Musei Civici, che vede la collaborazione del Mengaroni, la partecipazione di un artista contemporaneo come Morosini, il contributo dei collezionisti.
Federico Malaventura ha spiegato: la mostra mette in luce la genialità e la versatilità di Ferruccio Mengaroni, autentico alchimista della ceramica, affiancandolo ai grandi maestri rinascimentali come Mastro Giorgio da Gubbio. Il percorso espositivo, la prima monografia scientifica a lui dedicata, attraversa gran parte della sua produzione fino alla tragica scomparsa e rappresenta un punto di riferimento fondamentale per comprenderne l’opera. La Medusa e la storica fabbrica “Il Castiglione”, in viale Trento, restano la sua eredità più tangibile.
La grande operazione culturale che i Musei Civici di Pesaro hanno realizzato con questa mostra non si limita a rendere omaggio ad uno dei più grandi ceramisti italiani del Novecento ma anche a far rivivere la sua eredità culturale e materiale, per molti anni celata nei depositi: ha affermato Claudio Paolinelli. L’opera di Ferruccio Mengaroni affonda le sue radici in una tradizione antichissima e per un breve periodo ha fatto rivivere alla città di Pesaro i fasti quattrocenteschi del tempo degli Sforza. Le maioliche in mostra sorprenderanno per qualità materica, originalità compositiva e meravigliosi accostamenti cromatici.
Attraverso undici sezioni, la mostra presenta oltre cento opere di Mengaroni e della sua fabbrica, provenienti da collezionisti privati e soprattutto dai Musei Civici di Palazzo Mosca. Si tratta di una consistente selezione della raccolta – costituita da 176 ceramiche – che il Comune di Pesaro acquista nel 1937 per la somma di 80.000 lire e che giunge al Museo il 14 giugno 1938. Non appartiene a questo lotto il tondo maiolicato raffigurante Medusa sotto il cui peso Mengaroni muore tragicamente nel 1925, donato successivamente all’Amministrazione dalla Fabbrica Mengaroni e che dal 1960 accoglie il visitatore nell’atrio di Palazzo Mosca con la sua terrificante forza espressiva. Non solo ceramiche. A Palazzo Mosca, sarà esposto anche il grande catalogo che documenta le opere prodotte dalla Fabbrica Mengaroni tra cui alcune spille-ciondolo che sono veri e propri oggetti di design; ispirato dal suo tempo Ferruccio crea castoni in maiolica con scene amorose e delicate. E poi, vera chicca, le cartoline per promuovere la fabbrica cui Mengaroni si dedica con passione negli anni Venti: da raffinato uomo di marketing, disegna réclame, inventa titoli e trasforma il leone degli Sforza nel suo logo ruggente, simbolo di stile e creatività.
Al CAME (Ceramiche Artistiche Mengaroni) – uno dei tre musei del Liceo Artistico intitolato dal 1930 proprio al ceramista grazie ad un regio decreto che trasforma la Scuola Professionale in Scuola Artistico – Industriale di Tirocinio – si possono ammirare quattro manufatti dei Musei Civici usciti dal laboratorio di Mengaroni: due vasi in stile zaffera (decoro diffuso nel Quattrocento) interpretati con estro aggiungendo animali esotici e testi goliardici, un piatto e una ciotola in cui l’artista rielabora la produzione di Urbania del Settecento inserendo figure singolari tratte dalla commedia dell’arte.
Ad arricchire il percorso espositivo, l’opera Medusa CCTV di Marco Morosini, in cui l’artista e designer pesarese reinterpreta la Gorgone sostituendo i suoi mitologici serpenti con Telecamere di Sorveglianza (CCTV Closed Circuit Television). Declinato in tre versioni, il tributo è allestito ai Musei Civici di Palazzo Mosca (acrilico su disco in ferro diametro 113 cm), al Liceo Artistico Ferruccio Mengaroni (acrilico su canvas recuperata 200 x 204 cm) e presso il ristorante Il Castiglione che era la sede del laboratorio di Mengaroni (acrilico su disco in ferro diametro 64 cm).
BIO
Nato a Pesaro il 4 ottobre 1875 da Romolo, ingegnere e professore dell’Istituto Tecnico, e Teresa Giuliani, Ferruccio Mengaroni si avvicina giovanissimo all’arte della ceramica, dopo essere stato espulso ‘da tutte le scuole del Regno’ per aver lanciato un calamaio a un insegnante. Entrato come apprendista nella fabbrica di ceramiche artistiche Molaroni, Mengaroni mostra ben presto le sue capacità, e dopo diverse esperienze – intorno al 1896 dirige tra l’altro la manifattura Antonibon, una delle più antiche d’Italia – installa un primo laboratorio nella propria abitazione di viale Zara (all’epoca viale Castelfidardo). Insieme con Aristodemo Mancini nel 1915 apre in viale Trento, nel complesso dell’attuale ‘Castiglione’, lo Studio D’Arte Ceramico (S.D.A.C.) poi trasformato nella M.A.P. (Maioliche Artistiche Pesaresi), conquistando clienti in tutta Italia e all’estero. Acclamato dai contemporanei come ‘il principe dei maiolicari’, Ferruccio Mengaroni muore il 13 maggio 1925 a Monza durante l’allestimento della seconda Biennale di Arti Decorative, schiacciato dalla cassa contenente il suo capolavoro: il monumentale tondo raffigurante Medusa oggi esposto nella corte d’ingresso dei Musei Civici di Palazzo Mosca.
Un ringraziamento speciale a
< Comitato Tecnico-Scientifico della mostra: Francesca Banini, Alessandro Bettini, Elio Giuliani, Federico Malaventura, Ferruccio Mengaroni, Cristina Ortolani, Claudio Paolinelli, Serena Perugini, Erika Terenzi, Francesca Trebbi.
< Prestatori: Alex Alessi, Claudio Antarelli, Massimo Bernardi, Gastone e Giancarlo Bertozzini, Luca Casagrande, Elio Giuliani, Federico Malaventura, Ferruccio Mengaroni.
< Associazione Amici della Ceramica di Pesaro
< Archivio Stroppa Nobili
< Casa Bucci
Ferruccio Mengaroni (1875 – 1925). Genio della ceramica
a cura di Federico Malaventura e Claudio Paolinelli
7 dicembre 2025 – 7 giugno 2026
Musei Civici di Palazzo Mosca
CAME (Ceramiche Artistiche Mengaroni)/Liceo Artistico Ferruccio Mengaroni
Inaugurazione sabato 6 dicembre
preview ore 17 CAME/Liceo Artistico Ferruccio Mengaroni
ore 18 Musei Civici di Palazzo Mosca
< Musei Civici di Palazzo Mosca (piazza Mosca 29)
orario
dicembre 2025 martedì – giovedì 15-18, venerdì – domenica e festivi 10-13, 15-18
gennaio 2026 martedì – domenica e festivi 10-13, 15-18
chiusure 25 dicembre, 1 gennaio
ingresso con Card Pesaro Musei, gratuito fino a 18 anni e per possessori Carta Famiglia del Comune di Pesaro info 0721 387541 info@pesaromusei.it
progetti didattici per le scuole https://pesaromusei.it/didattica-per-le-scuole/ info servizimuseali@pesaromusei.it
< CAME (Ceramiche Artistiche Mengaroni)/Liceo Artistico Ferruccio Mengaroni (corso XI settembre 201)
orario lunedì-sabato 9.30-12.30, giovedì 14.30-16
chiusura 24 dicembre 2025 – 6 gennaio 2026
ingresso gratuito info 0721 31416











