Il primo dato emerso questa mattina nella sala del Consiglio della Provincia di Rimini in Conferenza dei Sindaci per fare il punto della situazione sui danni subiti a causa del maltempo, riguarda i 4 milioni di euro spesi solo per “l’emergenza viva”. Ma sembrano davvero “noccioline” rispetto a quelli che servirebbero per la ricostruzione e i danni. Definiti, dal presidente della provincia di Rimini, Stefano Vitali, “ingentissimi” e pari a 60 milioni di euro. Se rispetto ai primi Vitali ritiene di avere ricevuto “gratificanti rassicurazioni” dal presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, lo stesso non ha potuto dire per la seconda cifra necessaria al ripristino della situazione pre-calamità. “Al momento – ha detto il presidente Vitali – non è ancora possibile stilare una quantificazione completa dei danni, perché molti si vedranno al procedere dello scioglimento della neve. Per dare però l’idea dell’enormità dei danni basti pensare che dalle Associazioni di Categoria ho ricevuto una prima quantificazione, per quanto riguarda i soli danni infrastrutturali, di 40 milioni di euro. Non credo che alla fine i danni materiali sulla rete stradale e sugli edifici pubblici e privati si scosteranno di molto da questa cifra. Il totale è dunque enorme, supera abbondantemente i 60 milioni di euro, ed è un peso che non possiamo affrontare da soli, per questo non lasceremo intentata alcuna strada, come quella di chiedere almeno una deroga al patto di stabilità. Vi chiedo dunque di lavorare insieme, uniti, per fare pressione sulla Regione e sul Governo, coinvolgendo anche i nostri vicini di Pesaro- Urbino e Forlì-Cesena”.
Si sono poi susseguiti i vari interventi dei Sindaci. Per Mario Fortini di Casteldelci “si è lavorato bene, con l’aiuto di tutti, Provincia e Regione, a cui vanno i miei ringraziamenti. Il mio auspicio è che riuscissimo a lavorare tutti e 27 i comuni su una piattaforma comune con la partecipazione comune di tutte le forze politiche, senza distinzione alcune”. Sulla stessa linea il Sindaco di Verucchio Giorgio Pruccoli che, anche a nome dell’Unione Valle del Marecchia, propone “uno stesso ordine del giorno, condiviso, da far votare a tutti i Comuni. Questo ci darebbe più forza anche in sede di contrattazione istituzionale con Regione e Governo. Tra le priorità ci sentiamo di indicare il pieno ripristino dei centri storici che, per loro stessa conformità, sono ancora bisognosi di interventi. Quello delle infrastrutture di rete è un problema esistente già prima dell’emergenza, sul quale è ora necessario intervenire”. I Sindaci di Novafeltria, Lorenzo Marani, e di Maiolo, Marcello Fattori, hanno posto fra le priorità la “sburocratizzazione per gli interventi di prima necessità, come lo smaltimento dell’amianto presente nei capannoni crollati”. Il Sindaco di Cattolica, Piero Cecchini, ha posto l’attenzione sui “problemi a valle dell’emergenza, dove all’affluenza dei fiumi si sta registrando un preoccupamente accumolo di sabbie e detriti che stanno mettendo in seria difficoltà le attività di marineria, con barche ed equipaggi costretti a terra”. Sulla stessa linea anche gli altri comuni costieri che, come quello di Misano Adriatico, hanno registrato anche il correlato problema dell’erosione della costa. I Sindaci di Montefiore Conca, Vallì Cipriani, e di Gemmano, Edda Negri, hanno invece posto l’attenzione sulla viabilità, chiedendo una modalità di intervento quanto più possibile partecipativa e strutturale.