– “Dove si trova il suo albergo? In un giardino. Una vecchia idea di Cino Mancini”. Ed i giardini sarebbero ricavati al posto delle strade. La riflessione-provocazione è di Giuseppe Barbieri, vice-presidente dell’Adac (associazione dei commercianti, per la quale è anche responsabile del turismo), ex amministratore comunale, albergatore, nonché presidente di “Cubia”, l’azienda di cash & carry dove chi aderisce ha un suo interesse forte: acquista, vi lavora.
A chi gli chiede quale sono i punti forti su cui dovrebbe andare a lavorare la prossima amministrazione della città, argomenta: “Siamo in una fase di cambiamento turistico dalla portata storica. Un buon albergo non basta più ad attirare i clienti. Non voglio cadere nel nell’equivoco dicendo che la nuova amministrazione deve fare le cose non realizzate. Per aggiornare il nostro turismo vanno semplicemente rivisti i fondamentali. La scelta è premiare il lavoro e non la rendita. Vuol dire che c’è il tentativo concreto, una deriva, che va a vantaggio del gioco immobiliare. La chiusura degli alberghi e la loro trasformazione in appartamenti non è avvenuta per ragioni di mercato, ma per altri motivi. Ci sarebbero stati più motivi se la trasformazione avesse interessato gli hotel in via Del Prete, mentre la trasformazione c’è stata in quelli vicini al centro. Con queste operazioni è la città ad essere sconfitta. C’è da fare un altro ragionamento. Qualunque attività si può riprodurre. Ad esempio un ristorante o un negozio si può aprire in qualunque punto della città, gli alberghi no. Domando: se l’Alberta Ferretti non fa più l’imprenditrice, le fanno fare dei condomini? Non credo”.
Barbieri sposta il piano dell’argomentazione. “Un altro elemento forte è decongestionare il centro. Non c’è più il giusto rapporto tra turisti e spazi verdi. Perché non chiudere le strade tra viale Carducci e viale Dante, con le relative strade, e trasformare tutto in giardini, salvaguardando gli accessi per le emergenze, naturalmente. Per poterlo fare ci vorrebbero i parcheggi. Dieci anni fa si dicevano che la città ne necessitava di 5-6.000. Al momento ne sono stati realizzati soltanto 2.500. Il nuovo Prg prevede altri 1.700-1.800 appartamenti”.
Continua Barbieri: “Alla qualità della città, va aggiunta quella delle strutture. I nostri alberghi ne hanno bisogno. Dunque: perché non crescere in altezza di un piano da dedicare agli spazi comuni?”.
Altro fondamentale. Barbieri: “Oggi, quando si progetta è fondamentale arrivarci in modo agevole. Chi ci raggiunge in autostrada da nord incontra una caterva di strozzature: Mestre, Verona, Modena. Da Rimini Nord a Cattolica è un’odissea. La terza corsia autostradale è una necessità.- Necessità anche la complanare, la metropolitana di costa ed un aeroporto funzionante. Si litiga sulla metropolitana ma questa da Rimini si ferma a Riccione. E Cattolica? Nel campo della mobilità un ruolo fondamentale andrebbe giocato dalla stazione.
Un treno speciale di turisti vale una dozzina di pullman. Mi chiedo come mai le città del Riminese non formino una lobby per far fermare i treni delle vacanze. Nulla di eccezionale o rivoluzionario. Cattolica va a spendere una decina di miliardi lire per il bus terminal. Cattolica rispetto a Rimini e Riccione ha più bisogni di una viabilità agevole; noi non abbiamo le strutture né di Rimini, né di Riccione (fiera, palazzo dei congressi, terme). Cattolica fino a pochi anni fa aveva il 50 per cento delle presenze straniere: un primato dissolto negli anni”.
Riflette Barbieri: “Ma come arrivare ai fondamentali? Ci vorrebbe un patto per lo sviluppo della città. Su questo la maggioranza che governerà la comunità dovrebbe impegnarsi. Gian Franco Micucci è stato un ottimo sindaco, ma ora occorre un altro profilo: da un buon amministratore adesso bisogna passare ad un buon governatore. Alla politica va applicata la managerialità ed una nuova moralità. Nel senso che chi governa deve avere un contraddittorio, un controllore: la politica deve avere il controllo e non la gestione diretta. E’ assurdo che controllore e controllato siano la stessa identità. I partiti e le associazioni sono fondamentali in una comunità, perché le decisioni vengono prese in modo democratico. E mi auspico che le associazioni vengano scelte dalla politica per rappresentare le istituzioni nella società di gestione dei servizi”.
La città ha avuto grandi occasioni, ospedale, Parco navi, Bus Terminal. I soldi sono stati trovati ma i problemi sono rimasti.