Prendendo atto – scrive Lorenzo Bruschi (foto) – dell’interesse da parte degli organizzatori del Meeting nei confronti del lago Santarini di Santarcangelo e la previsione di realizzare un progetto su tutto il comprensorio dei laghetti delle ex cave rinaturalizzate del Marecchia fra Rimini e Santarcangelo (come il lago Azzurro e forse è lecito pensare anche quello della Ex cava In.cal system), ci sentiamo di esprimere perplessità e preoccupazione per le sorti dell’area. La conservazione e l’integrità ecosistemica dei luoghi di così grande interesse faunistico e pregio ecologico, da essere per la gran parte classificate come SIC (siti di interesse comunitario facenti parte della rete Natura 2000 dell’Unione Europea), deve essere una priorità assoluta di qualsiasi progetto venga pensato.
Per tali aree – ricorda Bruschi – più volte segnalate dal WWF quali ecosistemi delicatissimi e rari luoghi di nidificazione e sosta per l’avifauna migratoria da conservare e tutelare, ciclicamente si è sollevata l’attenzione di soggetti pubblici o privati intenzionati a sfruttarne la bellezza e il valore naturalistico anche, per avviarne volani economici. Quasi sempre però, come spesso accade per la progettazione e l’infrastrutturazione di nuovi siti di fruizione per il turismo naturalistico, a fare le spese delle così dette “riqualificazioni” sono stati proprio il rispetto degli ecosistemi e habitat naturali che invece dovevano essere protetti e salvaguardati. Quindi – conclude Bruschi – si auspica che ogni intervento proposto sul fiume Marecchia risponda necessariamente ai requisiti di programmazione e gestione organica dell’intera area fluviale, che consenta una corretta fruizione compatibile con la naturalità dei luoghi in questione.