La tassa di soggiorno è da tempo al centro di un acceso dibattito che in maniera trasversale interessa tutta la città. Ora, a pieno titolo, è anche in campagna elettorale. “L’utilizzo in maniera sconsiderata della tassa di soggiorno – ha dichiarato il candidato sindaco della lista di centrodestra Riccione Futura Gabriele Fabbri (che fa l’albergatore) – impone di fare bilanci su questo balzello, iniquo e fuori dal tempo. Non è accettabile che si impongano tasse, il cui utilizzo debba servire a tappare buchi di bilancio dell’amministrazione pubblica”-. Mi batterò, in prima persona, affinchè questa imposta venga abolita, sì da favorire il turismo in un momento in cui il nostro mercato ha una caduta verticale sia in campo nazionale, che internazionale. Vanno invece sanati, in altro modo, e con maggiori entrate e proventi dal turismo, i bilanci passivi del Comune di Riccione.
Ma quanti denari entrano nelle casse pubbliche? Proprio ieri mattina sì è riunito l’Osservatorio sull’imposta di soggiorno (composto dai rappresentanti locali di Associazione Albergatori, Confcommercio, CNA, Confesercenti ) per fare un po’ i conti del tanto vituperato ‘balzello’ introdotto lo scorso ottobre. La somma incassata è di 2.218.868,98 su una previsione iniziale di entrata pari a euro 2.683.000. Se si considera che sono in corso gli accertamenti su un certo numero di presunti evasori, si può quantificare lo scostamento in circa euro 400 mila euro.
Quanto al ‘come’ e ‘dove’ impiegare tali risorse, nel corso dell’incontro si è parlato della “necessità di discutere in sede di definizione delle linee di bilancio” di questioni relative alla sicurezza e pulizia delle strade, decoro della città e verde urbano, ed eventi con una maggiore pianificazione delle iniziative nell’intero arco dell’anno, migliore valorizzazione del Palazzo dei Congressi a servizio del territorio.
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