Lottare per le proprie idee quando queste sono rivoluzionarie (e quindi impopolari) richiede una buona dose di coraggio. Hannah Arendt, la filosofa tedesca che dopo essere scampata agli orrori della Germania nazista seguì come reporter da Israele il processo ad Adolf Eichmann, uno dei funzionari di Hitler, diede prova di grande audacia intellettuale. Attirandosi il disprezzo di molti colleghi e membri della comunità ebraica di New York, la Arendt scrisse un libro che scosse l’opinione pubblica e la morale stabilita, “La banalità del male”.
Su grande richiesta del pubblico, il Cinema Tiberio proietta venerdì 7 febbraio (ore 21) il film “Hannah Arendt” di Margarethe Von Trotta, la pellicola che ripercorre gli anni cruciali nella vita della controversa filosofa dal ’61 al ’64.
Inviata dal New York Times a Gerusalemme, la Arendt (Barbara Sukowa) si aspetta di assistere alla condanna di un mostro, di un boia crudele, mentre in Adolf Eichmann scopre soltanto una nullità; l’ingranaggio ubbidiente di un sistema gerarchico malato, in cui l’obbedienza cieca soffocava il giudizio di coscienza, la responsabilità etica. Di ritorno in America la Arendt ne parla all’amico Hans Jonas (Ulrich Noethen) e costui la mette subito in guardia dall’inevitabile linciaggio mediatico a cui sarebbe andata incontro se Eichmann non fosse stato dipinto come il boia, il carnefice, in linea con il manicheismo statunitense ed ebraico. Sostenuta dal marito, dopo due anni di ricerche e discussioni con l’amica americana Mary McCarthy (Janet McTeer), la Arendt consegna il manoscritto della sua inchiesta. Il New York Times lo pubblica, scoppia lo scandalo negli Stati Uniti e in Israele, poi in tutto il mondo, ma “La banalità del male” lascerà un segno nella storia.
Il film, una produzione franco-tedesca, offre uno spunto per riflettere sulla Giornata della Memoria e l’Olocausto da una prospettiva lucida e rivoluzionaria. Ciò che ci insegna la determinazione di Hanna Arendt è che si può comprendere il cuore umano solo attraverso un pensiero libero. Il film è in lingua originale (inglese e tedesco) con sottotitoli in italiano. Info: “Hannah Arendt” di Margarethe Von Trotta, proiezione unica ore 21, biglietto 6 euro. Cinema Tiberio di Rimini. (al.b.)