Trentamila metri quadrati di area commerciale da costruire tra i magazzini Oliviero e la ferrovia e la provincia di Rimini si accende: sia quella politica, sia quella economica. Contro Misano c’è tutta la provincia, a cominciare dal sindaco di Rimini Andrea Gnassi (in qualità di presidente della Provincia), passando per il sindaco di Riccione Renata Tosi. Contrarie anche le associazioni di categoria dei commercianti. Insomma, questo nuovo polo del commercio divide: da una parte coloro i quali pensano che vada a destabilizzare, dall’altra parte (il sindaco di Misano Stefano Giannini, nella foto) che vada ad arricchire. “Il polo commerciale – racconta il sindaco Giannini, con alle spalle le tre bandiere, Italia, Europa e Comune, posizionate giuste – è una pianificazione urbanistica che risale ad alcuni anni ed è scritta nel Ptcp (Piano territoriale di coordinamento provinciale). Con tale sviluppo si va a intervenire in una zona con dei problemi: parcheggi, viabilità. Sono coinvolti 15 ettari tra la ferrovia, la Nazionale e Marco Muccioli”.
“Insomma – continua Giannini, un appassionato di musica e moto – si va a riqualificare l’area. L’indice di edificabilità è basso, solo lo 0,22% per
metro quadrato. Con tale operazione il Comune va ad acquisire il 50 per cento delle aree. Soprattutto al Comune di Misano viene costruita una strada che trasformerà la viabilità mare-monte. Finalmente via Del Carro arriverà al mare grazie ad un sottopasso o un sovrappasso; soluzioni ancora da stabilire. L’opera pubblica ha un valore di circa 5 milioni di euro”. La terra (15 ettari) della discordia è di proprietà degli eredi Cerri di Cattolica. L’ area commerciale è di 30mila metri quadrati. Per dare il senso, i magazzini Oliviero sono di 10mila metri quadrati. Dovrebbero aprire una dozzina di grandi magazzini. Qualche nome già si vocifera: Brico, Decathlon, Unieuro (più grande?), Oviesse. Previsto anche un supermercato alimentare di 2.500 metri quadrati (all’origine era di 4.500). Gli ingressi non saranno sulla Nazionale ma sui lati. Prevista un’occupazione di circa 400 persone (anche se loro parlano di 7-800). Per il polo in attività passeranno degli anni. Giannini: “Prima di metter su un mattone, devono fare le opere pubbliche. Questo perché io sono qua per fare gli interessi dei misanesi e non quello dei costruttori. So benissimo che ogni centro commerciale che apre è una preoccupazione per coloro i quali già ci sono. Qui non è un commercio di passeggiata; qui si deve venire apposta. Qualcosa di simile è quello di Savignano. Ho parlato con i sindaci e ho loro spiegato che non è una variante, ma semplicemente l’attuazione del Ptcp. Il merito se si fa è di Antonio Magnani, il sindaco prima di me”.
Il nuovo polo commerciale ha messo Misano al centro della politica provinciale. Tutti sono contro: da Gnassi in giù. Renata
Tosi, sindaco di Riccione: “L’ultima cosa che potrebbe servire alla nostra provincia è un centro simile. Con quest’operazione mi sembra di tornare indietro agli anni ’90, quando ogni Comune faceva quello che gli pareva. Giannini fa le lodi all’Area Vasta e poi si fa il proprio orticello sotto casa. Se di sinergie si deve parlare, va fatto per ogni settore della vita provinciale. La Regione Emilia Romagna dice stop al consumo del territorio e qui si continua a cementificarlo. Se è previsto dal Ptcp, come dice, perché ci convoca? Mi si accusa, ma a Riccione,
in via Empoli, abbiamo approvato un cambio di destinazione d’uso: da produttivo a commerciale dove c’erano i capannoni vuoti e non ho portato nuovo cemento. Fatto però, il cambio,col vincolo del 50%”