Export Pesaro Urbino: +4,4% nel primo semestre. Il commento di Drudi, presidente della Camera di commercio: “Ottimo trend, continuare su questa strada”
L’export delle aziende della provincia di Pesaro Urbino è cresciuto del 4,4% nel primo semestre di quest’anno, secondo i dati diffusi dall’Istat e elaborati dal centro studi di Aspin 2000, l’azienda speciale della camera di commercio. Si tratta del miglior incremento registrato a livello regionale, anche se la media Paese del periodo gennaio-giugno si è incrementata del doppio (+8%). “Ormai da oltre due anni, le nostre aziende continuano a percorrere la strada della crescita sui mercati esteri – commenta il presidente dell’ente camerale, Alberto Drudi – e, anche in considerazione dell’exploit nazionale, è importante tenersi agganciati al recupero e sfruttare ogni progetto di qualità che guarda oltre ai confini italiani, come unica occasione per migliorare le proprie performance, visto il perdurare della debolezza della domanda interna”.
Nel primo semestre 2017, il fatturato sull’estero è stato complessivamente di 1,2 miliardi di euro. Drudi sottolinea che, “ancora una volta, a crescere sono il settore della meccanica (357,2 milioni e +5,6%) e quello agroalimentare (26,4 milioni e +14,2%)”. Quanto agli altri settori, l’arredamento fa un significativo passo indietro (144,6 milioni e -9,5%), “fortemente condizionato dal calo negli Stati Uniti (fatturato a 13,5 milioni in quel Paese, -25,5%)”. “Mi auguro – osserva Drudi – che sia un calo congiunturale e non strutturale, conseguenza della politica economica difensiva avviata in quel Paese”. Sostanzialmente stabile (93,1 milioni e -0,7%) è stato il sistema della moda, “una tenuta che conferma le qualità di un settore che, dal 2008, è stato messo in ginocchio e che ora ha tutta la solidità per essere testimone della qualità italiana nel mondo”.
Sul fronte dei Paesi di destinazione, la Francia si è confermato il primo mercato di sbocco per le merci pesaresi: 155,5 milioni nel primo semestre (+5,7%). La Germania, oltre a essere il secondo miglior cliente, ha registrato una crescita a due cifre: 131,2 milioni e +15,8%. “Dobbiamo essere orgogliosi della forza delle nostre esportazioni in Germania – fa notare il presidente della camera di commercio -, specie nel settore della meccanica, dove cresciamo del 17%: non solo vendiamo loro macchinari innovativi, ma anche componentistica e subfornitura a conferma del fatto che le nostre aziende hanno raggiunto un livello di eccellenza difficilmente riscontrabile nel mondo”.
Ancora una volta, i paesi europei sono stati i principali mercati di riferimento (Spagna +8,8%, Svizzera +12,8%, Polonia +14%), mentre gli Stati Uniti si sono confermati al terzo posto, sia pure con una performance negativa (95,6 milioni e -6,4%). Dopo un lungo periodo di perdite, invece, va visto con ottimismo il recupero delle quote in Russia (35,5 milioni e +20,4%), trascinato principalmente dalla meccanica (+140%) e dal lieve incremento del mobile (+0,7%), mentre l’agroalimentare “ha subìto un altro durissimo colpo per via dell’embargo” e, da gennaio a giugno vale complessivamente solo 32,4 mila euro (-46,5%). Subito dietro la Russia si è affacciata la Cina, che “pur con fatturati ancora bassi (32,6 milioni), ha mostrato un significativo trend di crescita (+44,4%) che ci fa essere ottimisti”.