Marzio Pecci
Pecci, Lega: “Ci vuole il condono fiscale”
di Marzio Pecci
La pandemia ed i DPCM hanno messo in ginocchio l’economia locale e nazionale provocando una recessione storica con conseguente aumento delle povertà e dei suicidi.
Circa il settanta per cento di imprenditori, artigiani, commercianti e professionisti hanno registrato una riduzione di fatturato rispetto all’anno precedente, mentre sono stati costretti a sostenere i costi aziendali che li hanno trascinati in una situazione di crisi pre-fallimentare.
A pagare il prezzo più alto di questa crisi sono le piccole e medie imprese ed i professionisti (partite iva) che rischiano così di essere spazzati via da questa pandemia.
Queste partite Iva, che sono la linfa vitale del tessuto economico italiano, vivono nella disperazione e fanno fatica ad affrontare il futuro perché, in questa situazione di incertezza e crisi non è possibile né fare programmi né predisporre progetti.
Mentre gli italiani, che producono, vivono queste difficoltà, la macchina fiscale del Governo, invece, non si arresta e carica l’arma, mette “il colpo in canna”, predisponendo l’invio delle cartelle esattoriali per la riscossione delle imposte.
E’ vero che ieri il Governo ha provveduto a spostare il termine per l’invio dal 18 al 31 gennaio, ma ciò è irrilevante perché i contribuenti, a seguito della chiusura delle attività e della diminuzione delle vendite e/o delle prestazioni di servizio, non hanno e non avranno neanche tra quindici giorni le disponibilità finanziarie per provvedere ai pagamenti.
Per questo è urgente che i rappresentanti dei cittadini, dai sindaci, ai Presidenti di Provincia e di Regione, fino ai Parlamentari si facciano portatori di istanze per chiedere al Governo di rivedere la politica fiscale perché i contribuenti “non ce la fanno più”: la crisi economica del 2008 e quella pandemica hanno tolto ogni possibilità di sopravvivenza.
Tutti sappiamo che le cartelle esattoriali prevedono termini per la riscossione che non possono essere annullati ed i funzionari dell’Agenzia Entrate Riscossione non potranno fare altro che procedere alla riscossione. Per questo bisogna intervenire prima che sia troppo tardi.
Quale Capogruppo Lega in Consiglio comunale ritengo che di fronte alla attuale crisi economica occorra agire con coraggio e, se necessario, anche in modo impopolare, proponendo un “condono fiscale” che renda il pagamento delle imposte arretrate possibile e consenta agli imprenditori di effettuare investimenti per impedire la chiusura delle attività e la perdita di ulteriori posti di lavoro.
Va da sé che la pace fiscale favorirebbe la liberazione di risorse finanziarie utili per lo sviluppo di progetti e programmi per affrontare nelle migliori condizioni il futuro economico, magari innovando e digitalizzando la propria azienda o il proprio studio.