COSTUME
di Francesca Rossetti
– La nobiltà riminese è una realtà ancora presente.
Abbiamo incontrato la persona che maggiormente s’intende di studi nobiliari e genealogia dinastica: la dottoressa Maria Loredana degli Uberti, console di Portogallo a San Marino che, assieme al marito Pier Felice, svolge un lavoro di studio scientifico sono consulenti del Gotha – fra gli archivi delle casate nobili di tutto il mondo, allo scopo di ricostruire la storia, i legami di parentela, la trasmissione dei diritti dinastici.
Quali sono le più importanti famiglie nobili del Riminese?
“Nel Riminese le più importanti famiglia nobili sono state i Lega Baldini, i Battaglini, i Bianchini (Bianchini Mortani), i Facchinetti Pulazzini, i Fagnani, i Framarino dei Malatesta, i Galli Angelini, i Galliani, i Graziani, i Guidi, i Lovatelli, i Marini, i Mattioli Belmonte Cima, i Michelini Tocci, i Pignocchi, i Ripa, gli Ugolini, gli Spina, i Valenti, gli Zavagli Ricciardelli.
I Lega Baldini e gli Spina abitano ancora a Marina centro, nelle loro ville storiche, mentre i Facchinetti Pulazzini sono emigrati a Bologna. La famiglia Malatesta sovrana è ormai estinta, mentre un suo ramo collaterale è a Roma e a Giovinazzo (Bari), i Bianchini Martoni risiedono a Santa Sofia (Forlì), e la maggioranza della nobiltà riminese è ormai fuori di Rimini”.
Come è possibile definire la nobiltà al giorno d´oggi?
“Oggi la nobiltà è spesso solo sogno o un ricordo del passato che non ha più nulla di concretamente legato alla società attuale. Per sopravvivere la nobiltà dovrebbe essere una classe aperta, ma oggi in Italia non essendo più riconosciuta non ha nuove immissioni, e tende quindi all’estinzione. Poi c’è molta disinformazione al riguardo, la nobiltà è eterogenea nella sua origine, e molto diversa prima della venuta di Napoleone che creò una sua nobiltà basata sul merito: con lui da quel punto la nobiltà divenne come una onorificenza ereditaria che non aveva nulla a che vedere con l’antica nobiltà precedente che se feudale dava diritto a propri redditi e benefici (simili alle azioni della borsa di oggi). Oggi sui giornali rosa vediamo: principi, duchi, marchesi, conti, baroni che non hanno più nulla a che vedere con il grandioso passato delle loro famiglie, perché solo alcune eccezioni sono ancora oggi al vertice dell’industria, del commercio e dello Stato.
Ci sono però anche tante famiglie nobili che non si mettono in mostra ma che incidono ancora nella storia d’Italia, come ad esempio: i Cordero di Montezemolo, i Berlinguer, i Frescobaldi, i Brachetti Peretti, ed addirittura abbiamo avuto presidenti della Repubblica nobili come: Antonio Segni (patrizio genovese) e Oscar Luigi Scalfaro (barone).
Io mi occupo di una rubrica che tratta gli stemmi, ma sulle pagine di Etiquette si parla anche di buon vivere, cultura, Made in Italy, riportando gli eventi più importanti ai quali ci ritroviamo (matrimoni, galà, feste di compleanno). Siamo 5000 iscritti al Club del Buon Vivere e la rivista esce in più di 100.000 copie italiane, con oltre 1 milione di visitatori sul sito www.etiquette.it”.