Radio Icaro, 40 anni di onde… 1981-2021
Giovedì 18 marzo, dalle 20.40, una serata dedicata a questa lunga storia, con il contributo di
ospiti ed amici, in compagnia di tanta buona musica dal vivo.
Un’occasione per tracciare un percorso, con leggerezza ed ironia, e guardare al futuro.
Quattro decenni, centinaia di collaboratori, amici e sostenitori passati dagli studi di Radio Icaro . In
questi 40 anni la Radio ha incontrato sul suo percorso prima la video produzione, l’informazione on
line e poi la TV. Sono così nati Bottega Video , newsrimini.it nel 2001 e subito dopo Icaro TV .
Tutto è partito da un gruppo di ragazzi attorno ad un fuoco. Ricorda Giovanni Tonelli , oggi direttore
del settimanale Il Ponte: “ Era la sera del 18 marzo del 1981 quando, davanti alla tradizionale
fogheraccia, da un trasmettitore uscirono le prime note di Radio Icaro. Tutto era partito da un
campeggio estivo in cui i giovani di San Lorenzo di Riccione avevano espresso idee, speranze e
visioni di futuro. Il nome Icaro è nato proprio dalla personalizzazione di I care (mi importa, me ne
faccio carico), lo slogan americano, adottato da don Milani per la sua scuola di Barbiana”.
Tutto è pronto per una prima serata davvero speciale: l’appuntamento è per giovedì 18 marzo,
dalle 20.40 , su Radio Icaro, Icaro TV (canale 91), Icaroplay.it e pagine social . Una festa, nel segno
della leggerezza e dell’ironia, condotta da Simona Mulazzani e Roberto Bonfantini, accompagnata
dalla musica dal vivo di Chiara Raggi, Massimiliano Rocchetta e Tiziano Negrello. Chiude la serata
il saluto del vescovo, Monsignor Francesco Lambiasi.
Un momento per ripercorrere le tappe fondamentali di questa lunga storia ma anche per guardare
avanti con tante novità, come la nuova piattaforma icaroplay.it , l’app per smart tv e, di prossima
pubblicazione, l’app di newsrimini.it per mobile. Per Francesco Cavalli , CEO del Gruppo Icaro , le
parole chiave su cui costruire il futuro dell’azienda sono “ multimedialità come capacità di scegliere
il linguaggio giusto e il canale migliore per comunicare, transmedialità intesa come partecipazione
attiva dello spettatore alla costruzione del messaggio. La sfida vera, però, è fare comunicazione in
una comunità di relazione aperta. Sembra quasi paradossale che tutto sia nato dalla Cooperativa
che ha dato vita alla radio che nel suo nome, Comunità Aperta, porta in sé la sintesi di ciò che è
stato e della visione del proprio futuro”.