Chi ha la passione, la curiosità e qualcosa d’altro, può salire ed ammirare. Riflessione: stupefacente. A suo modo, lo scultore montefiorese ha concretizzato qualcosa di ciclopico.
Inaugurato lo scorso 9 agosto, si chiuderà il prossimo 20 settembre. C’è la personale dell’artista giapponese Toshihito Minamoto e la mostra dei bozzetti da realizzare in scala monumentale degli artisti: Panaite Chifu, Loreno Sguanci, Tito Amodei.
Inoltre, si possono ammirare le opere degli artisti: U. Corsucci, L. Sguanci, P. Chifu (Romania), T. Amodei, G. Tavanhxiu (Albania), V. Giampaoli, R. Mancini, G. Pettenò, D. Greisgraber (Polonia), D. Sapigna, M. Soung Ho (Corea), F. Panceri, M. Milia, V. Grakev (Russia).
Un’altra caratteristica di Corsucci è la capacità di trasformare un sogno in realtà. Alle ore 16 del sabato e della domenica fino al 20 settembre, sarà possibile visitare il laboratorio d’arte di Corsucci, che è un vero e proprio tuffo nel Rinascimento. Mentre alle 21, introdurrà le tecniche della fusione a cera persa del bronzo sulla quale negli anni addietro ha scritto un libro.
Così ha concretizzato “Il terrazzo dell’arte”, un vero e proprio museo di arte moderna all’aperto sul Montemaggiore.
Il Misam, nasce con l’intento di recuperare uno spazio naturale profondamente degradato attraverso percorsi che armonizzano arte e natura, in particolare la scultura che ha un rapporto inscindibile con lo spazio e gli elementi naturali.
Scrive la professoressa Mariastella Sguanci: “Un luogo in divenire ma che già sorprende per il suo fascino: un museo nel quale le opere plastiche, che nel tempo formeranno un notevole complesso, possono con la loro forza evocante determinare inaspettati incontri e, al contempo, armonizzarsi con lo spazio naturale che si apre allo sguardo fino a raggiungere la linea dell’orizzonte sul mare. Dunque un ambito di per sé già profondamente bello che viene ad essere ulteriormente arricchito dalla presenza di forme arcane, forme che sono parte della fantasia, della ragione e della storia dell’uomo, che creano incanto e turbamento e che fanno acquistare al monte e al bosco una nuova magia: quella dell’arte che si fonde con la natura. D’altra parte l’opera plastica da sempre si erge per misurarsi con ciò che la circonda così come da sempre la materia è forgiata dalle mani dell’uomo per divenire espressione di una idea, segno teso di un pensiero che costringe a guardare più in profondità la vita. Le sculture, infatti, sono presenze mute ma cariche di significato, un significato che si manifesta attraverso la forma, la linea e la superficie e che si comunica ininterrottamente attraversando i tempi e le distanze, affascinando gli uomini e divenendo segno di una bellezza carica di senso e di desiderio…”.