Il 118 compie trent’anni e i monumenti dei comuni della provincia di Rimini si vestono di blu.
Un omaggio all’importante attività che gli operatori del 118 svolgono ogni giorno.
ll 27 maggio per 30 anni del 118 e SIIET (Società Italiana Infermieri Emergenza Territoriale), SIEMS (Società Italiana Emergenza Sanitaria) insieme a tutto il volontariato italiano, hanno coinvolto i comuni italiani, grazie alla collaborazione con ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) per illuminare di blu (colore rappresentativo dei lampeggianti delle ambulanze) i principali monumenti delle città.
Il referente regionale di SIIET Rocco Mergola ringrazia i comuni di Rimini, Riccione, Cattolica, Coriano, Santarcangelo di Romagna, Verucchio, Misano Adriatico, Talamello, Novafeltria, Mondaino, San Giovanni in Marignano, Saludecio, San Leo e Bellaria-Igea Marina per aver aderito all’iniziativa di illuminazione dei monumenti comunali. Un segno di grande rispetto e riconoscimento del prezioso lavoro degli operatori del 118 che in trent’anni hanno svolto per i cittadini con dedizione, professionalità e spirito di sacrificio senza mai tirarsi indietro, anche a rischio della loro vita, soprattutto negli ultimi anni di pandemia.
L’apertura dei festeggiamenti è partita lo scorso 20 marzo 2022; più di 2000 operatori del servizio di Emergenza Territoriale si sono trovati a Roma e hanno sfilato in via della Conciliazione fino ad arrivare a San Pietro per assistere all’Angelus di Papa Francesco.
Le celebrazioni proseguiranno per tutta la settimana in diverse città d’Italia con un calendario ricco di iniziative (www.trentennale118.it).
L’Emilia-Romagna oltre a essere la patria dei motori e dell’accoglienza è anche la madre del primo soccorso organizzato in Italia.
Alle 10.25 del 2 agosto 1980, alla stazione di Bologna, un folle gesto terroristico provoca 85 morti e 291 feriti e fa sì che tutte le Ambulanze cittadine, Ospedali ed enti di Soccorso si rapportino con una centrale unica dei soccorsi e che le attività legate a quel drammatico evento abbiano un coordinamento unico.
Sono anni frenetici, anni di spinta alla sperimentazione e all’innovazione, che portano sino al 1 giugno 1990, in occasione dei campionati mondiali di calcio, dove viene attivato a Bologna, prima città in Italia, il 118 come numero telefonico unico di soccorso sanitario.
Due anni dopo, il 27 marzo 1992, l’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga firma il Decreto di istituzione delle centrali operative di allarme sanitario 118, riproponendo per intero il modello organizzativo sperimentato in Emilia Romagna.
Da quel lontano 1992 sono passati trent’anni dove il Soccorso Emiliano Romagnolo si è evoluto, rimanendo un esempio nazionale, fino ad abbracciare tutti i tipi di soccorso: di terra, di mare, di montagna e di cielo grazie all’implementazione tecnologica di risorse umane e di mezzi sempre al servizio del cittadino.