Padre falegname e la madre casalinga, Valter Romani è ultimo di quattro figli. Famiglia di artigiani, sviluppa molto presto pensiero creativo ed abilità manuali. Con gli oggetti che trovava in casa costruiva piccoli veicoli, per giocare con i suoi amici d’infanzia. Una volta adolescente, incuriosito dalla radio, si iscrisse alla scuola per corrispondenza Radio Elettra di Torino, riuscendo a costruire una radio a galena con l’involucro di vetro perché, nel frattempo, parte della sua famiglia si era dedicata alla posa in opera di vetri, attività che, in seguito al boom economico, era molto richiesta a Cattolica.
Si dedicava anche alla pittura, incoraggiato dall’amico e pittore Vincenzo Cecchini, tanto che l’architetto Luigi Filippini gli affidò il compito di decorare ingressi di vari condomìni che via via si stavano costruendo nella nostra cittadina (e gli commissionò un pannello decorativo per l’ospedale civile “Cervesi” di Cattolica). Intorno agli anni ’70, si interessò di fotografia e iniziò a frequentare, assieme all’amico Pierluigi Livi, il negozio di Mario Ciotti, ubicato nel palazzo dove vi era anche il cinema Ariston, passione che si concretizzò nella realizzazione di una vera e propria camera oscura nella soffitta di casa.
Amante dell’astronomia, nel 1976 è tra i fondatori dell’osservatorio Copernico di Saludecio. Un’altra sua grande passione era il cinema, non perdeva una proiezione del Mystfest e spesso riusciva ad incontrare gli attori protagonisti dei film in programmazione. Ma il suo sogno più grande è stato da sempre quello di riuscire a costruire un modello di ferrovia. Agli inizi degli anni ’80, finalmente iniziò la sua costruzione con i trenini Lima, la ferrovia era montata su due piattaforme di legno nei garage di casa.
Nei primi anni 2000, andando in pensione, iniziò a dedicarsi alla costruzione di piccoli motori che poi avrebbero fatto parte delle locomotive da lui costruite. Molto interessato alla meccanica, trovò in Marcello Perlini, operaio specializzato in una ditta di manufatti meccanici, un ottimo mentore. Insieme sono andati a Milano, ai parco Novegro, dove hanno incontrato altri ferro modellisti del Friuli che esponevano le loro locomotive sul circuito permanente realizzato nel parco. Dal 2005 fino al 2016, nella sua officina, ha costruito tre locomotive a vapore: la “Emma” (americana le cui istruzioni tratte da un manuale francese, acquistato durante un viaggio a Parigi), la “Bourbonnais” (ferrovie francesi), e la “Locomotiva 691” delle ferrovie italiane. La “Bourbonnais” e la Locomotiva 691 saranno tra quelle esposte al pubblico nella sala del Palazzo del Turismo.