Pdl, quasi sorpasso – Poco meno di 500 voti è la differenza tra il Partito Democratico e il Popolo delle Libertà; questo è quanto è uscito dal voto “politico” delle elezioni Europee. Il dato deve fare riflettere, così come la crescita di Italia dei Valori di Di Pietro e il risultato della Lega, il terzo partito di Riccione. Facendo riferimento agli schieramenti nazionali centrosinistra – centrodestra (con l’Udc non schierata) la forbice tra i due schieramenti si restringe al 5%. C’è poco da stare allegri…
Pironi, la vittoria – Vittoria annunciata, ma non come ci si aspettava visto il risultato delle primarie; si attendeva una vittoria con almeno il 60% dei voti mentre non si è arrivati al 57%, anche per colpa del voto disgiunto che c’è stato in molti seggi. Il segnale degli sconfitti alle primarie è stato chiaro: preferenze a candidati dell’area dei Galli boys and girls, voto alle candidate sindaco Tosi e Del Bianco. Il Partito Democratico avrà ancora il suo bel da fare per ricompattare il gruppo.
Socialisti, mistero – Incredibile la performance dei socialisti: praticamente inesistenti al voto per le provinciali, ottengono un incredibile (visto il precedente) risultato vicino al 4%, oltretutto con una percentuale di preferenze espresse rispetto ai voti di lista altissima, degne di Andreotti o Mastella dei giorni migliori. Come avranno fatto? E soprattutto perché solo alle comunali prendono voti? Mah, mistero delle elezioni.
Fairplay (correttezza) – Grandi segnali di distensioni nella notte tra Pironi e la Tosi nella sala del consiglio comunale dove si seguivano in diretta i risultati. Un buon inizio, sperando che il tempo non cancelli, ma mantenga questo buon avvio; speriamo di non vedere più in consiglio scene poco edificanti come all’inizio della scorsa legislatura, dove sembrava più di essere in un talk show con Sgarbi piuttosto che in luogo deputato alla politica.
Motti, chi? – E venne il giorno di Motti. Finalmente non vedremo più il faccione plastificato del candidato Motti che ha imperversato sui manifesti, nei banchetti, su pullman, camper e quanto poteva contenere un manifesto. Sembra che la sua fortunata campagna elettorale (visto che è stato eletto) sia costata circa 2 milioni di Euro, sottolineo solo la sua campagna, non quella del partito al quale appartiene: quanto c’è di morale in questo? Non ci sorprendiamo più, non riusciamo neanche più a infastidirci se il “papi ciula”, figuriamoci per due spiccioli!