L’articolo è tratto dal libro “Tre carriole ed un sac”. Scritto da Daniela Sammarini, Patrizia Ciuffoli, Corrado Mignani ed Emilio Vandini, racconta la storia del Villaggio Argentina. E’ in vendita al Villaggio ed alla redazione della Piazza
Claudio Muccioli nel semestre 1 ottobre 2005 -1 aprile 2006 è Capitano reggente, ovvero presidente della Repubblica.
Il primo (ma terzo in ordine cronologico) memorabile momento di cui porterà sempre con sé il ricordo e l’emozione, risale al 18 marzo 2006: fu ricevuto insieme Antonello Bacciocchi, anch’egli Capitano reggente, in un incontro istituzionale, da papa Benedetto XVI. Claudio ricorda con emozione: “Sua Santità esprime una dolcezza particolare: fatta di una solarità composta, un’estrema fierezza e forza interiore che veramente incanta coloro che hanno la fortuna di incontrarlo”.
La reggenza venne contrassegnata da tre avvenimenti assoluti.
Il primo, a metà novembre 2005, quando partecipò, a Montecarlo, alla cerimonia della salita al trono del principe Alberto di Monaco. Il monarca ospitò per tre giorni la delegazione sammarinese ed in tale veste incontrò molti grandi della terra. Claudio ricorda: “A tavola con la principessa Stephanie di Monaco, si è parlato dell’educazione dei figli, delle tentazioni presenti fuori casa e delle compagnie sbagliate”.
Il secondo grande evento a febbraio 2006; fu ospite della cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici Invernali di Torino; in mezzo ai capi di Stato del calibro di Angela Merkel, oltre a Carlo Azeglio Ciampi che faceva gli onori di casa.
Durante il mandato reggenziale ha incontrato numerose personalità: Roberto Bettega dirigente Juventus, dal presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi e signora, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il dottor Gino Strada di Emergency, l’astrofisica Margherita Hack, e tanti, tanti altri.
Tuttora molto impegnato sia professionalmente sia nell’ambito dello sport, Claudio Muccioli ha raggiunto un ulteriore importante risultato: nell’estate 2021 ha partecipato alle Olimpiadi Estive di Tokyo 2020, non come atleta, ma in veste di ufficiale di controllo del doping. L’incarico gli è stato conferito dal governo giapponese, dopo una lunga selezione iniziata nel 2017, di cui ne hanno fatto parte solo un ristretto gruppo: 72 medici per le olimpiadi, più altri 40 per le para-olimpiadi, provenienti da tutte le parti del mondo.