LA STORIA
di Giorgio Fabbri
– E’ proprio il caso di dire “buon sangue non mente”. Suo zio, il mitico ‘Fafin”, fu il fondatore della famosa Osteria de’ Ghet ad Bastèla, sua madre la Marietta e suo padre il forte e generoso Mario – “e balèva e valzer s’un quintel sora al spale”- con lungimiranza e grandi sacrifici, trasformarono quella casetta, anni ’50, di via della Repubblica n° 36 nel bar “Turismo” e pensione “Mariolina”, aprendo così quella fortunata storia che dura tuttora.
Infatti Armando Cecchini – Luz per gli amici – assieme alle sorelle Mariolina e Virginia, mossi dalla stessa passione dei genitori, hanno saputo far crescere la “creatura” fino a farla diventare una delle più popolari attività di Misano.
Ma se le sorelle, cuoche divine, con grande bravura e impegno, hanno svolto la loro opera prevalentemente nella pensione; sicuramente l’anima del bar è stata Armando. Misanese purosangue e personaggio nato, ama rammentare come sin dalla giovane età – “da ragaz” – si prodigava, durante la stagione estiva, in quelle trovate bizzarre – “al matède” – che tanto piacevano a clienti e turisti. Come quella volta, ad esempio, che di notte andò, assieme ad un gruppo di amici tedeschi, a fare “la trata”, ossia la pesca a strascico, e al ritorno si festeggiò fino all’alba mangiando il pesce catturato e bevendo fiumi di vino. Oppure, quell’altra volta che organizzò una mini Oktoberfest bloccando letteralmente, con tavoli e sedie, il centro. Episodi che il mondo e la vita di allora permettevano e che hanno contribuito a creare l’apprezzato folclore della riviera.
“Il bar Turismo però – dice Armando – non viveva solo d’estate. Era punto di ritrovo anche per tanti misanesi – molti dei quali non ci sono più – che si dilettavano, nel loro tempo libero, nel gioco delle carte o del biliardo e s’inoltravano in appassionate discussioni. Quante litigate, insulti, imprecazioni!”.
“Del resto – aggiunge – un po’ ‘d’ignurenza’ è alla base del carattere della nostra gente, che poi sa sdrammatizzare il tutto con una battuta o con un buon bicchiere di vino”.
Armando ricorda, con soddisfazione, anche le innumerevoli attività di cui fu indiscusso promotore. Ideatore di una squadra amatoriale di ciclismo, che coinvolse amici e clienti; organizzarono diverse competizioni agonistiche, una delle quali ebbe grande risonanza nell’ambiente e fu fregiata dell’appellativo la ‘Classicissima dell’Adriatico”. Ma soprattutto ricorda quello che definisce, senza falsa modestia, il suo capolavoro. Da campione di biliardo – specialità boccette – riuscì a portare questa disciplina nel suo locale e nel paese, fino al punto che radunò delle formazioni di appassionati che parteciparono al campionato provinciale: “Una vera novità! All’epoca. Nel circondario c’era solo il bar Latina di Riccione e il bar Plutone di Rimini, altrimenti il grosso del torneo si svolgeva nel cesenate”.
Fu antidemocratico presidente delle sue squadre e, in questa veste, ne trascinò una al titolo. Perciò, con tono categorico, ama ripetere: “Provate pure ad andare a vedere negli almanacchi e vedrete nell’albo d’oro il nome Bar Turismo! Segno che di biliardo forse qualcosa capivo”.
Gli aneddoti, i fatti, le storie, nel corso del tempo, hanno seguito lo sviluppo del locale e oggi il “Turismo” non è più solo un bar, ma è diventato ristorante, osteria, pizzeria, insomma qualcosa di eclettico che assomiglia sempre più al suo proprietario. Armando, aiutato dalla sorella Virginia, la moglie Gina, i figli Massimo ed Elena, il genero Alì e la nipote, la piccola e simpaticissima Jasmin, con lo spirito e la personalità di sempre, in estate, continua a deliziare, con le sue specialità culinarie, e a divertire, con le sue trovate. Dall’autunno alla primavera, invece, si circonda di amici che, alla sera, si ritrovano “me tavlòn” e su di esso fanno rimbalzare, forse in modo troppo colorito, storie, opinioni e persino filosofie. Qui personaggi come Luciano Giorgetti (“e Ruzòn”) o Gianni Saponi (“e pitòr”) ricordano con nostalgia la vita e la Misano di un tempo. Altri come Leo Muccioli, Luciano Fuzzi, Bruno Fabbri, gli amici di infanzia, si vantano inorgogliti delle bravate compiute in gioventù. Altri ancora, come Tiziano Biagini (“Stracchi”) o Tommaso assumono il ruolo di “Fa quaiòn” facendo indispettire, in modo simpatico, i presenti, ed in questo clima di discussione “profonda” Armando è decisamente il mattatore. Ma non solo, è anche fine suonatore d’armonica; in passato con Giancarlo Ricci fondò il gruppo Harmony Show che partecipò a trasmissioni televisive della Rai e di diverse tv commerciali.
Il “Turismo” è uno di quei luoghi dove non ci si sente stranieri e dove ancora si respira quell’atmosfera goliardica e scanzonata, ma ricca di umanità, di una Romagna che, ahi noi, va via via scomparendo. E, forse, per chi ha voglia di trovare qualcosa di diverso, farci una capatina può diventare cosa buona, dal momento che non sempre ciò che è alternativo deve essere per forza complicato. Lunga vita a chi, con naturale simpatia, sa farci divertire.