Per tutti, offerto dal dinamico Comitato organizzatore, presieduto da Secondo D’Andrea, ciambella, vin brulè e polenta con sugo di salsiccia. Il pomeriggio si svolge al coperto, sotto un tendone riscaldato.
La cappella, insieme al lavatoio di recente restaurato e la bella chiesa che si affaccia sul Conca, è uno dei simboli di Sant’Andrea in Casale. I cittadini l’hanno riportato ai sobri splendori; con l’amministrazione comunale che ha provveduto di suo con un giardino, una piazza ed un nuovo arredo urbano. Rappresenta anche il segno urbanistico della comunità: un tempo era una celletta in campagna; oggi è in mezzo alle case. Troppe case; nell’arco di una manciata di anni si è passati da una trentina di famiglie a molte centinaia.
Non ci sono molte notizie storiche sul tempietto di Ca’ Togni.
Una descrizione minuziosa risale all’inizio del ‘700 e porta la firma del parroco Mellini. Da allora la chiesolina non è poi molto cambiata, se non nel fatto che il quadro delta Vergine è stato rubato decenni fa; si porta processione una fotografia.