“Tre stop a New York” è il titolo del romanzo. Tre vite che si incrociano in quel frenetico formicaio che è la “grande mela”. Un’artista, aspirante cantante molto “alternativa”, un giovane italiano a caccia della green card, un agente finanziario omosessuale con la vocazione alla maternità. Tre storie di ordinaria follia newyorkese, ritratte con l’attenzione e la premura di una narratrice mai fuori scena. Sono alcuni, forse i più originali, tra i clienti che regolarmente entrano dalla porta del ristorante in cui lavora, in pieno Greenwich Village. Tre fili che alla fine si annodano stretti in un’unica soluzione, in quel mattino di sole dell’11 settembre 2001.
Un racconto ritmato dalla successione delle storie, degli eventi e degli imprevisti. Intervallato dalle telefonate di mamma all’autrice (“Quando torni a casa…?”) nel quale Elena racconta tanto di sé, integrata in una dimensione così diversa da casa, dove pure torna per ordinare i pensieri e chiudere l’ultimo cerchio della narrazione.
(“Tre stop a New York”, Edizione Barbera, 250 pagg. 16.50 euro).