– Il vento solleva la sabbia e trasporta i suoi granelli in un’isola, in Sicilia, dove Eleonora Maria Mineo, di Catania, ottimista, determinata e, innamorata della riviera romagnola, lavora il soutache. Le è bastato uno sguardo rivolto verso l’orizzonte, dove l’azzurro del mare ed il bianco delle nuvole si toccano, per realizzare un gioiello ispirato alle onde e alla spiaggia misanese.
Due stili di vita diversi, un concetto di natura, un’idea, una forma, racchiusi in un’unica arte antica, di grande valore e soprattutto, come si dice adesso, handmade (fatto a mano).
Eleonora, pseudonimo Elemì, si racconta.
”La tecnica del soutache mi ha sempre affascinata, in Russia veniva impiegata per ricamare le divise di atleti e Zar. Con il passare del tempo questa meravigliosa arte è stata prestata alla gioielleria, scendendo lungo i Balcani, trovando casa nel mediterraneo, dove l’artista Dori Csengeri, di Tel Aviv, ha creato dei veri capolavori. E, penso che non sia un caso che dal mediterraneo, sia giunta fino a me. Sono più di dieci anni che mi dedico a tale passione che ha un’identità, una storia, la mia, attraverso cui lancio un ”segnale”. Non so se c’è del mistico in quello che faccio, certo è che la spiritualità che accompagna il mio ricamo, viene accolta da chi lo sceglie e lo indossa, come se ci fosse un filo che lega anime diverse.”
Quindi Elemì, con la sua intraprendenza, oscilla continuamente in una sinfonia di colori ed evocazioni antiche, trasportandoci tutti in un’industria dei sogni, dove ognuno vive il proprio unico, raro ed appassionato.
”Fin da piccola sono stata interessata alle arti decorative popolari, delle varie parti del mondo, nonchè alla archeologia e storia antica, così ho cominciato a dipingere piccoli oggetti di legno, finchè non sono stata folgorata da questa intricata tecnica di costruire gioielli. Con una fettuccia di passamaneria, in svariati colori, cucio e inglobo pietre, cristalli, perle, vetri di Boemia, ecc., dando alla luce un monile dal sapore barocco, ricco di volute e intrecci, mai uguali, sono pezzi unici. La mia è una sfida che mi dà soddisfazione e appagamento. La creatività va alimentata di continuo, è un lavoro che coinvolge ogni aspetto della vita quotidiana prendendo spunto dalla bellezza che ci circonda e dalla ricerca dei materiali. Sono siciliana, ma direi di essere una cittadina del mondo e proprio per questo i miei bijou non parlano solo di trinacria, mandolino e Etna, ma raccontano la cultura umana vista in un immenso caleidoscopio di colori.”
Pioniera del Soutache, Eleonora, è un’imprenditrice della felicità, quella generata dalla gioia di indossare un ornamento raffinato, artistico, ricercato.