Il 2023 è un anno davvero speciale.
Non solo ricordiamo che a dicembre è iniziata il 75esimo della Costituzione, sintesi dei valori di
una nuova Italia, la nascita di una visione contemporanea del Paese, umanistica e repubblicana.
Quest’anno è segnato anche dal traguardo dell’ottantesimo anniversario della caduta del fascismo,
ovverosia quando il 21 luglio 1943 Mussolini fu sfiduciato dal Gran Consiglio del fascismo.
A Campegine, in Casa Cervi, fu festeggiato il 25 con la pastasciutta che oggi rinnoviamo insieme
qui, venne offerta in un momento di festa, la condivisione di giubilo…
Non è che l’inizio di una controffensiva: dall’occupazione tedesca, alla liberazione degli alleati e la
Resistenza, una lunga scia di distruzione, dolore, sangue di vittime civili di stragi, eccidi, violenze,
ferocia, punizioni, esecuzioni, deportazioni, prigionie, tradimenti… prima di poter vedere finalmente
l’alba in una Liberazione pagata a carissimo prezzo di sacrifici umani.
L’8 settembre prossimo sarà anche l’ottantesimo dell’Armistizio, una tappa storica imprescindibile
per il nostro paese, inanellandosi ad altre successive date che man mano ritroveremo.
Ottanta anni sono passati, i testimoni diretti ci hanno lasciato una immensa eredità, difficile da
gestire oggi, tra cui c’è anche quella proto pacifista: coloro che stanchi della guerra, sfiniti dal
subire bombardamenti e sciacallaggio, quelli che magari non erano coinvolti direttamente nello
spirito antifascista, ma semplicemente avevano in odio fisiologicamente tutto quello stato di cose e
che erano preoccupati dei familiari sotto le macerie e del futuro incerto.
Anche tra i chiaroscuri delle vicende, le posizioni meno accentuate, anche nel semplice ritrovarsi
dall’altra parte senza fare opposizione militare al regime, anche nel frammezzo è cresciuta una
diffusa ideologia pacifista. Forse più mediocre e banale, ma credibile.
In questo calendario di memoria dell’80esimo di molte vicende, le tappe ci permettono di guardare
al presente, ovvero un paese governato dai neo fascisti (…) le cui decisioni politiche stiamo subendo
in una democrazia, fortunatamente ancora fuori da un regime.
Presto vedremo i risultati aberranti anticostituzionali, come lo scandaloso sindaco di un comune
della Valmarecchia vorrebbe cercare di applicare se ne fosse il Podestà.
Proprio per questo vi invito alla manifestazione nazionale del 30 settembre a Roma, che stiamo
organizzando insieme a Cgil, contro l’autonomia differenziata. Il progetto che vede conferire alle
regioni poteri importanti e soprattutto venire a mancare la solidarietà tra i cittadini italiani, poiché
ciascuna regione si terrà le proprie risorse. Mancare di condivisione è l’atto più insensato e dannoso
nella nostra democrazia, è alto tradimento della nostra Costituzione.
Ringrazio lo Spi CGIL che ha contribuito e sostenuto le pastasciutte di tutta l’ Emilia Romagna e
Coop Adriatica per averci voluto essere con un segnale che rimanda di un passato in cui insieme
abbiamo ricostruito questo Paese: col sudore, con le lotte, col sangue e con sacrifici, da chi ha
elaborato la Costituzione a chi ha ricostruito un territorio eticamente migliore, in cui con i valori
della condivisione e della partecipazione si è ricostruito questo Paese.
Anpi è presente, fa sentire pubblicamente la sua voce, è un grande spazio di confronto.
Buon 25 luglio di Resistenza!
La presidente Comitato Provinciale Anpi Rimini
Annarita Tonini