Le famiglie Calzolai e Chianese a Misano Adriatico da 50 e 40 anni: premiate dai Bagni 31-32 dei fratelli Fiorani, Maurizio ed Alessandro e dal Comune con una pergamena, la prestigiosa medaglia di Elio Morri e due libri di Rodolfo Francesconi. A porgere i doni a nome della comunità l’assessore Manuela Tonini: “Grazie, grazie, per venire a Misano. Per noi è motivo di orgoglio ospitarvi, lo facciamo come ben sapete: col cuore, la passione e la professionalità. Il nostro intento è quello di farvi sentire a casa, facendovi vivere lo spirito della Romagna”.
Calzolai
Bruno e consorte Stefania Sanchi (lei è misanese ma si sono conosciuti in Lombardia, a Monza) risiedono a Voghera (Pavia), da 50 anni scendono a Misano nello stesso Bagno e occupano lo stesso ombrellone. Hanno visto i bagnini, i fratelli Maurizio e Alessandro Fiorani, nella pancia della mamma Assunta. La signora Sanchi: “Lei insieme al marito Massimo erano nostri carissimi amici. Il nostro mare è quello dei Tonini ed il bagno lo facciamo solo qui, né di là, né di qua. Da un po’ di anni alloggiamo all’hotel Vanni. Veniamo in vacanza in luglio ed in agosto. Vengono qui anche nostra figlia Chiara ed il nipotino Tommaso. Misano per noi è la nostra seconda casa. Naturalmente, per ovvie ragioni famigliari, conosciamo tutti”.
Chianese
Antonio e Piera sono di origine napoletana; dal 1971, anno del matrimonio, abitano a Torino, dove il signor Antonio trovò lavoro alla Pirelli. Conoscono Misano e la provincia di Rimini come pochi. Non si perdono mai una visita a Saludecio (devoti di sant’Amato) e il santuario della Madonna di Bonora a Montefiore Conca. Raccontano: “Siamo arrivati a Misano per puro caso; si andava in vacanza in Sud’Italia, ma causa delusioni decidemmo di cambiare avvicinandoci a Torino; Misano ha una posizione geografica felice. Avevamo un amico che veniva in vacanza qui e fu lui a consigliarci. Dal 1983 siamo in prima fila in spiaggia al solito ombrellone: giù in fondo alla passerella in riva al mare, sesto lettino a sinistra. A Misano vengono, eppur in periodi diversi anche i nostri tre figli: Roberta, Luca e Giacomo. Qui ci conoscono tutti e conosciamo tutti. L’abbiamo vista crescere e trasformarsi: dalle sbarre della ferrovia in via della Repubblica a quella che è oggi. Ma siamo amanti anche dell’entroterra: Gabicce, Gradara, San Marino, Saludecio, Montefiore… Saludecio a Bonora di Montefiore sono tappe fisse. I misanesi ed i romagnoli ci coccolano ovunque: dai Bagni fino all’ambulante del martedì”.
“Dobbiamo dire – proseguono i signori Antonio e Piera – che abbiamo più amici qui che a Torino; nelle grandi città poi è così”.
La grande passione dei Chianese sono le crociere ed i viaggi. Ma Misano è tappa fissa in agosto e settembre.
La medaglia di Elio Morri: un capolavoro
Misano da decenni regala agli ospiti una medaglia capolavoro. Fu realizzata negli anni Sessanta del secolo scorso da Elio Morri, massimo scultore della provincia di Rimini del secolo scorso. l’idea della medaglia fu di tre misanesi di spiccata sensibilità e cultura: i fratelli Rossi, Vincenzo e Francesco e Genga.
Elio Morri (Rimini, 3 maggio 1913 – Rimini, 14 gennaio 1992) è stato uno scultore e medaglista italiano autore di numerose opere della prima metà del XX secolo. Tra le sue opere si ricordano: il Monumento alla Resistenza (anno 1973) collocato all’interno del Parco Alcide Cervi di Rimini, vicino a via Roma, Monumento (1939) a Busignani Francesco, medaglia al valore, caduto in guerra. Si trova in piazza Ferrari a Rimini, il fonte battesimale e Via Crucis a Misano Adriatico e Misano Cella