E buon Sant’Ambrogio agli amici milanesi tutti, anche a quelli che si stanno godendo il Don Carlo al Teatro alla Scala. Noi lo vediamo su Rai 1 in diretta adesso. Come può leggere, anche quell’anno – era il 7 dicembre 2008 – alla prima della Scala, si trasmise il DON CARLO in una molto discussa edizione – quella in corso ora è invece superlativa! Per fortuna!
“Buon Sant’Ambrogio”, disse Rocky svegliandosi di buon mattino. Nessuno rispose. Senex ronfava ancora e Heidi, pur avendo udito, rimase nel suo rotolo dentro la calda cuccia poggiata ai piedi del vecchio, in fondo al letto. “Bella educazione”, pensò Rocky. Oramai aveva fatto il callo anche a queste “non risposte”. Nell’attesa di ricevere udienza, andò a farsi un giro in cucina, dove trovò l’osso di pelle e poiché la colazione non era ancora pronta, spiluccò qualche crocchetta a base di pesce e, dopo poco, si rifece vivo nella camera da letto. Con la sua abituale discrezione, chiamò ancora Senex. Finalmente costui rispose: “Rocky, buon giorno, ma che ci fai già in giro per la casa?”.
Anche senza rime e col suo abituale pragmatismo, ancora una volta aveva trovato una soluzione che conciliava i desideri dei suoi familiari per come trascorrere una giornata speciale. Senex e Rocky sorrisero. Di lì a poco, telefonarono ad Arturo, il quale per fortuna non aveva fatto programmi per la giornata. I suoi impegni sarebbero stati solo per la sera: si sa, i Vip come lui, oltretutto filosofi, la sera della prima non possono mancare a presenziale allo spettacolo più “in” dell’anno, dando lustro alla Scala con il suo Don Carlo e confondendosi, per una volta, ai borghesucci e alle personalità di spicco che oggi illuminano il bel ciel di Lombardia.
Con la modestia che contraddistingue i grandi, Arturo non si smentì, dimostrandosi lieto di stare un bel paio d’ore in nostra compagnia. Ma non per fare shopping natalizio in boutiques di Monte Napoleone, come si addice ai blasonati, niente di tutto questo. Si è accontentato di accompagnarci in un suk italo-arabo, dove abbiamo incrementato le scorte del nostro guardaroba e della dispensa, con nuovi ossicini e giocattoli. Lui, modesto e democratico, ha accettato il nostro piccolo omaggio di pelle di bufalo. Speriamo di non averlo annoiato troppo, caro tenero e saggio Arturo!
Sì, non siamo stati agli “o bei “ né alla Scala, ma siamo comunque soddisfatti, anzi, felici. Aspettiamo di conoscere le impressioni di Arturo riguardo la serata all’opera. “ Sei stato uno di quelli che ha fischiato? Domani ci racconterai, caro amico…”