Addio a Odoardo Gessi, già segretario della Cna Cattolica-Valconca. Se n’è andato oggi, dopo una breve e terribile malattia. Aveva 65 anni. Lascia la moglie ed una figlia. Famiglia originaria di Tavullia, era scesa a San Giovanni in Marignano per nuove opportunità di lavoro. In Cna ha ricoperto ruoli di prestigio, così come nella vita politica marignanese. Assessore ( al Bilancio e Finanza, Organizzazione e Risorse umane e Sport dal 2006 al 2009), più volte si parlava di lui come possibile candidato a sindaco. Lo vedevi anche servire ai tavoli alle Feste dell’Unità a San Giovanni. La sua grande passione era il tennis; nel tempo libero era sempre al Circolo Cerri di Cattolica insieme ad amici con i quali avevano formato quelli di “Tajedal & Fasol”. Con tale goliardia si sfidavano sui campi rossi nel loro speciale torneo. Naturalmente gli sfottò col sorriso erano il loro modo speciale di stare insieme. Negli ultimi tempi si era appassionato alla terra; faceva l’orto e le marmellate. Inoltre, amava raccontare di quando la sua famiglia era mezzadra a Tavullia. Una volta ad un amico lesse il ricordo del babbo: di una bellezza commovente.
L’ultima grande passione era la cucina, scoperta per puro caso. “Vuoi un biscotto”. “Sì, grazie. Buonissimi, si sciolgono in bocca. Chi li ha fatti?”. “Io”. “Non non ci credo”. “Come non ci credi…”. E’ il dialogo tra Odoardo Gessi ed un amico che passava al padiglione fieristico durante la Fiera di San Gregorio dello scorso marzo, dove Gessi, da poco in pensione, faceva volontariato per la Protezione civile della Valconca.
Racconta all’amico: “Tutto nasce per caso. Sono a Cattolica in passeggiata e vendono per beneficenza a favore dell’Aism un libro di ricette di Umberto Ricci dal titolo ‘La Rustida bianca’. Lo compro.
Passano mesi; un giorno lo apro e mi trovo la ricetta sulla preparazione della ciambella. Sarà stato qualcosa di fatidico? Incuriosito, leggo. Vedo che ha pochi ingredienti e mi sembra alla mia portata; fino ad allora non sapevo neppure cosa fosse un fornello. Vedo che in casa ho tutte le materie prime e mi metto all’opera. Sarà stata la fortuna del principiante, ma sprigiona un bel profumo. Dico a mia moglie di assaggiarla. ‘E’ buonissima’, esclama. Da allora non ho più smesso di cucinare, fare, sperimentare. Ho provato altre ricette del libro, che mi ha aperto un mondo. Ho affrontato ricette-sfida, anche lontane dalla tradizione romagnola. Soprattutto, mi sono appassionato ed è davvero un momento di grande rilassatezza e soddisfazione. Poi ci sono anche i complimenti di familiari ed amici”. Che la terra gli sia lieve.