Daniele Migani, il finanziere sanclementese denunciato dai vip per truffa… Tra loro: Matteo Cordero di Montezemolo, Giorgetto Giugiaro, Caterina Caselli. Il tribunale di Milano ha disposto nei suoi confronti un sequestro di beni per 18 milioni di euro. Il pubblico ministero Giovanni Polizzi gli contesta l’abusivismo finanziario. La sua società, xy, ha sede operativa in Svizzera: Lugano, Zurigo, Zugo.
Per correttezza verso i lettori: chi scrive è amico di Daniele Migani.
Riportiamo due articoli usciti nell’edizione cartacea del nostro giornale, nel 2002 e nel 2019.
Il primo nel 2022
Riccardo Giacconi, italiano di Genova ed americano di passaporto, ha vinto il Premio Nobel per la fisica 2002. Nello specialissimo albo d’oro, va ad infoltire il territorio americano. Nelle interviste ha detto che ha lasciato l’Italia per l’impossibilità di fare ricerca.
Nella stessa situazione si è trovato un riminese di talento, Daniele Migani, di San Clemente. Ventinove anni oggi, tesi con Antonino Zichichi, nel ’99 venne premiato come miglior fisico giovane d’Italia. Per molto tempo ha lavorato al Cern di Ginevra. Alla testa di una dozzina di colleghi deve dimostrare che se si fa aggrovigliare un’onda su se stessa questa si trasforma in materia. Riesce. Il risultato viene pubblicato sulla “Phisics review”. Ma il giovane scienziato riflette sul suo futuro: “Penso che cosa fare della mia vita. Mi ci sarebbero voluti una decina d’anni per diventare docente. Che il futuro è incerto”.
Daniele Migani molla la ricerca, si iscrive ad un corso per analisti aziendali alla Bocconi. Oggi, è un apprezzato uomo d’impresa.
Il secondo nell’ottobre del 2019
– Quando la fisica si mette al servizio dell’economia riesce a far cose straordinarie. Il sanclementese Daniele Migani semplifica gli affari ai miliardari della terra; aiuta a gestirne il patrimonio: privati, imprese e fondi sovrani. Dal nulla, ha creato un’azienda leader in Europa. Ed unica nel suo settore. Dietro, 12 anni di elaborazione. Direzione a Zurigo, ha filiali a Londra, Francoforte, Chiasso ed uffici a New York, Singapore, Dubai… Si chiama XY e richiama gli assi di Cartesio; l’intellettuale che su un piano semplificò cose difficilissime. Ed è quello che fa anche il romagnolo. Solo che Daniele Migani semplifica il mondo degli affari. Racconta Daniele, in origine un fisico: “Chi ha patrimoni miliardari ha bisogno di un supporto di strategia, di organizzazione, di controllo, di sicurezza. Di aiuto nella gestione, che riesca a controllarne i rischi. Ecco, la nostra è una società di consulenza che si occupa proprio di questo. Cerchiamo di tradurre la complessità in semplicità. Bombardati ogni giorno da moltissime informazioni, noi sintetizziamo tutto in pochi numeri per una migliore strategia”.
Quarantesei anni [nel 2019, ndr], passione per la musica e le scarpinate, sposato, due figli di 4 anni (i gemelli Pietro e Alessandro), Daniele Migani da giovane, negli anni Novanta del secolo scorso, è ricercatore al CERN di Ginevra. Bravo, bravissimo, bella la ricerca, ma prospettive troppo incerte sul futuro. Così si fa un MBA in Bocconi e trova lavoro presso la Boston Consulting Group. Vi resta alcuni anni. Li ricorda così quegli inizi: “Quegli anni in Boston mi hanno temprato. Ho imparato che le cose vanno fatte in un certo tempo. Noi fisici per natura non abbiamo una dimensione temporale: 5, 10, 20 anni, poco importano. L’importante è fare piccoli passi nella conoscenza. Non è tanto importante il risultato, ma porsi le domande. Le domande sono talmente profonde ed intriganti, che un piccolo passo, in fondo, è un grande traguardo. In economia e nella consulenza, invece, non è così. Nel considerare la strategia il tempo è limitato. In poco tempo vanno fatte scelte: cosa faccio e cosa lascio indietro. Dall’altra parte, il cliente aspetta risposte perché deve agire per la sua strategia, per i suoi prodotti, per il suo marketing, per la sua organizzazione. Ricordo che dopo una settimana in Boston facevo fatica a capire. E mi dicevo di resistere lì un’altra settimana; pensavo che non sarei arrivato alla fine del primo mese. Invece, sono stato lì alcuni anni ed ho imparato tantissimo. Sono passato per tanti progetti, in settori diversi: dalle telecomunicazioni, ai trasporti, passando per la grande distribuzione… Dopo aver fatto consulenze e dato consigli via in un’altra azienda. Oltre a dispensare consigli su temi specifici, sono sempre stato attratto dal seguire un progetto aziendale dalla a alla zeta. Questa possibilità mi è capitata in Svizzera con questo progetto imprenditoriale: innovativo ed unico”.
Questa unicità significa oggi circa 100 collaboratori, una base di clienti prestigiosa ed una leadership europea indiscussa.
Con Daniele Migani non si può non parlare del futuro dell’Italia. Argomenta: “Lo vedo di difficoltà. Almeno quattro sono i grandi problemi: la mancanza di investimenti nelle infrastrutture; una giustizia che non arriva mai al dunque; il mercato del lavoro troppo rigido; infine, l’instabilità politica che non ha visioni di lungo periodo. Poi c’è il macigno del debito pubblico. E’ però vero, dall’altra parte, che le famiglie italiane sono le più risparmiose al mondo. Dunque: Famiglie formiche e Stato cicala”.
A Migani si chiede anche quali sono i punti di forza del sistema Italia. “Detto del risparmio delle famiglie, va rimarcato che la preparazione tecnica, scientifica ed ingegneristica dell’Italia è di livello assoluto. La scuola è più intensa e lunga, più distante dal lavoro, ma riesce a generare grandi talenti. Peccato che poi se ne vadano all’estero e questo crea un impoverimento”.
“In Italia – chiude la riflessione il sanclementese – si sviluppano gli ingegni perché il contesto sociale ed economico è molto più difficile rispetto ad altri paesi”.