Intervista rilasciata alla Piazza cartacea nel maggio del 2022.
Al centro della cronaca finanziaria perché accusato di aver “frodato” per milioni di euro, Montezemolo, Giorgetto Giugiaro, Caterina Caselli ed altri vip.
Chi scrive è amico di Daniele Migani.
Daniele Migani, il finanziere geniale che gestiva 10 miliardi di euro…
– “Buongiorno, sono il giornalista di Rimini. Come va?”. “Bene, bene, grazie”.
“Il lavoro?”.
“Difficile, come sempre”. Il saluto tra chi scrive e la segretaria di Daniele Migani, il mago riminese degli investimenti: 130 dipendenti che amministrano 10 miliardi di euro dei ricchi della terra, fondi sovrani compresi.
Quartier generale a Zurigo, nel cuore della Bahnhofstrasse, è originario di San Clemente e difficilmente farà ritorno in Italia. Laurea in fisica, la sua società si chiama “XY”. Prima di entrare nel mondo degli affari, fa un passaggio come ricercatore al Cern, il laboratorio di fisica di Ginevra. La magra paga, lo spingono ad un corso di economia di un anno; poi un passaggio come consulente aziendale per una multinazionale americana. Infine, si crea un programmino per navigare il difficile mondo della finanza. Gli inizi difficili e poi la capacità di affermarsi.
Com’è andato il 2021?
“Molto bene, tutti i mercati sono stati in crescita. Il mondo digitale ha avuto un vento in poppa favorevole. I settori tradizionali e quello del commercio hanno preso dei colpi positivi pazzeschi. L’industriale è andato bene, grazie alla ripresa dopo il Covid ed al fatto che il magazzino andava riempito per soddisfare la domanda”.
Che cosa prevede per quest’anno?
“Sarà un bel banco di prova. Con la guerra russo-ucraina, tutto il mondo dell’economia e degli affari sono in tensione. Stanno andando bene le grandi imprese americane che fanno poca finanza; ad esempio il mercato immobiliare dei maggiori centri del mondo, sta andando benissimo. Fare business nella tempesta di Covid e guerra ti porta a cambiamenti positivi ed a lavorare in modo diverso. Questa guerra, il caro energia, rende debole l’Europa; il 40-50 dell’energia arriva dalla Russia. Oggi, diventare autonomi da un punto di vista energetico, significa avere un comparto impressionante. La globalizzazione ha permesso agli americani di scalare il mondo e lo hanno fatto con pochi titoli: i tecnologici. La guerra ha inferto un grosso colpo a favore dei settori produttivi interni. Siamo in una fase di nuovi equilibri tra il mondo liberale e quello illiberale. L’Europa occidentale è in una lenta crisi. Negli ultimi 10 anni ha perso il 7 per cento del Pil (Prodotto interno lordo) mondiale; la Cina, nello stesso periodo, è balzata del 7 per cento, gli stati uniti di quasi il 2. Sempre negli ultimi 10 anni, l’Europa si è indebitata di più 300 per cento. Insomma, l’Europa si è indebolita”.
Chi è che ce la fa?
“Coloro i quali sanno innovare ed ha chiari gli obiettivi”.
Il portfolio di 10 miliardi che gestisce che rendimenti hanno dato?
“A me ed ai clienti interessano poco il rendimento medio. Diciamo che dipende da quanto vogliono rischiare. Abbiamo avuto il 2-3 per cento, m anche la doppia cifra fino al più 40-80 per cento. I livelli alti sono stati toccati dagli investimenti nell’immobiliare. Con i nostri clienti partiamo da quali sono gli obiettivi per realizzare i suoi sogni, conservare il valore reale della proprietà, o almeno quanto l’inflazione. Il nostro scopo preciso è portargli utilità ma con un percorso condiviso. Inoltre, oggi, è fondamentale il risvolto sociale. Cioè la ricchezza deve essere da un punto di vista sociale positiva per dare forza al marchio. Cioè dare indietro quello che si riceve dalla comunità dove si opera. Una sensibilità sempre più in aumento”.
Lei dove investe i suoi guadagni?
“Nella mia azienda per due ragioni. La prima, essere sereni nelle difficoltà ed affrontare il futuro: il business è difficoltà.
La seconda, diversifico, comprando nuove aziende nel settore digitale. Data la mia formazione coi numeri è un po’ il mio settore. La mia azienda, oltre che nella finanza, opera nella tecnologia e nel valore aggiunto.
Mi sono dato due regole, per due cose importanti: il tempo (una risorsa limitata) e la famiglia che sono gli affetti. Sul lavoro cerco di farlo con persone che hanno un’idea delle cose utili, rivoluzionari e con coraggio. Ma vanno messi in conto gli inciampi e le cadute. Dalle difficoltà e dalle sconfitte si impara più che dalle vittorie. In Italia non ho nessun investimento. L’Italia è un paese con un sacco di potenzialità che, purtroppo, non si esprimono”.