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– Domenica 22 dicembre, ore 18: centinaia di persone prendono d’assalto la galleria S. Croce e il Centro Culturale Polivalente per l’inaugurazione della mostra antologica di Giovanni Toccafondo. Artista di origini marchigiane, ma romagnolo (cattolichino) d’adozione, scomparso prematuramente nel 1996.
Cittadini, galleristi, artisti, ex allievi, studenti delle accademie, amici, politici e amministratori di altre città (assenti ingiustificati quelli di Cattolica). La famiglia: la moglie Bruna, i figli Gianluigi, Miryam e Thomas, sono rimasti commossi per questa grande manifestazione di affetto, che ha testimoniato il riconoscimento del valore dell’artista e dell’uomo.
I visitatori sono rimasti emotivamente coinvolti dalla forza artistica delle opere scultoree e pittoriche di Giovanni Toccafondo. Opere dove la materia vibra sensazioni forti e profonde.
LA TESTIMONIANZA
– Augusto Gennari, artista, ricorda l’amico Giovanni Toccafondo.
“Gianni,
pochi giorni fa ho ritrovato una cassetta registrata quando tenevo la rubrica ‘Ritratti’ a Radio Talpa. Ti facevo raccontare le tue esperienze: sulla scuola, nel laboratorio, le considerazoni sull’arte, ecc. E sin qui, tutto normale.
Poi, sono venuto a vedere la tua antologica, presso la galleria S. Croce e, rivedendo Miryam e tua moglie e, soprattutto le tue opee, una vibrazione dal profondo si è rivelata in me, tanto da farmi uscire dalla galleria; tanto che, salutando Miryam, le ho detto: – Non resisto, debbo uscire, perchè il tempo è riaffiorato e scorre come un fiume in piena…-.
Quante conversazioni sugli atteggiamenti, sui problemi, e privilegi, nell’agire in questo campo del libero pensiero. Quante attese, e quanti, quanti progetti, e quanti desideri e sogni, che sono rimasti sospesi… e riaccesi, in questo 22 dicembre.
Oltre a questo, mi viene in mente il tuo calvario: come a Cristo sulla croce ti era negata la possibilità di esprimerti, per il male che inesorabilmente ti aggrediva: perchè? Intanto, la consapevolezza nella fragilità del viaggio, come un suono consolante (non a caso sto lavorando alla ‘Danza del tempo’). Ciao Gianni
Augusto
Cattolica, 22 dicembre 2002”