– Nei confronti della giunta Pazzaglini, i responsabili delle categorie economiche cittadine alternano momenti di ostentata fiducia ad altri di imbarazzante disagio. E’ il disagio di chi sa di avere di fronte interlocutori che vanno giudicati dai fatti e con poche risorse; insomma, dicono, di avere cercato di dare credito ai nuovi amministratori prendendo atto di una situazione di bilancio disastrosa.
Giustamente le categorie economiche si devono confrontare con chi governa… ma democrazia e opportunità vorrebbe che il confronto avvenisse con tutte le forze politiche rappresentate in Consiglio comunale. La giunta Pazzaglini cerca di aprirsi al confronto, ma non può promettere più di tanto. Le poche cose sulle quali per il momento le categorie hanno firmato una sorta di armistizio con la giunta, sono il Palazzo turismo presso le ex poste (che soddisfa soprattutto gli albergatori), e una manciata di vigili in più per i pattuglioni in spiaggia (per la felicità dei commercianti). Per tutto il resto si vive alla giornata e si vedrà.
Ma la prima promessa è già scivolata via al prossimo anno (e di questo passo il nuovo Palazzo del turismo potrebbe inaugurarlo la prossima giunta). Ovviamente le categorie protestano perché si sentono prese in giro. Il secondo punto si rivelerà un bluff, e la grinta del nuovo assessore-sceriffo, Gottifredi rischia di diventare una smorfia di paura quando quest’estate il fenomeno abusivismo scoppierà inevitabilmente e brutalmente di nuovo. Tutto questo perché ancora una volta si insiste i si illude con la semplice risposta repressiva.
Ma facciamo un passo indietro. Alcune domande, ai responsabili delle associazioni economiche. Dove eravate quando le opposizioni, documenti alla mano, vi rendevano edotti sulla situazione debitoria del Comune? Lo sapevate e avete taciuto? Non lo sapevate… ma non avete ascoltato?
Alcuni esponenti (quelli più legati ad un partito di maggioranza) stanno facendo salti mortali per limare, sorvolare… insomma una boccata d’ossigeno non la si nega a nessuno, soprattutto ad una giunta amica. Qualche esponente si è rallegrato che ancora non aveva avuto il piacere di litigare con la nuova amministrazione. Qualcun altro ha elogiato il metodo (ma senza sostanza…?!?). A Micucci veniva criticato il metodo, perché in quanto a sostanza era trabocchevole… Altri hanno già concordato varianti su futuri progetti.
Un’altra domanda: è corretto e si rende credibile il responsabile di una categoria economica che rivesta contemporaneamente un incarico di dirigenza politica (o istituzionale) in un partito? Le cariche sono elettive, è vero, ma le dimissioni da evidenti conflitti d’interesse dovrebbero essere automatiche. Il timore è che le decisioni vere avvengano prima in altre sedi… poi, alla fine, ratificate in quelle istituzionali.
di Enzo Cecchini