Questa è l’affluenza, secondo don Biagio Della Pasqua, alle messe celebrate nella sua parrocchia. La partecipazione è sorprendente e può contare su pensionati e molte mamme, soprattutto nei giorni lavorativi.
Tutti i giorni il richiamo suona alle otto e mezza, al mattino e alle sei di sera. E’ un richiamo d’appartenenza ad una comunità, attiva culturalmente e socialmente. La parrocchia di san Pio cerca di abbracciare sempre più persone. Cerca di avvicinare la parola di Dio, affinché ognuno possa personalizzare la propria fede.
Nei quarantacinque minuti di liturgia si vede che, dopo la lettura del Vangelo, segue la spiegazione, con cui si cerca di “ampliare la mente e il cuore” dei presenti.
Al termine della messa delle sei del pomeriggio di un lunedì, si incontrano persone come la signora Alba Pazzaglini. Afferma: “Vengo alla messa ogni volta che posso, perché mi fa piacere. Quando i miei figli non lavorano è anche un modo per riunire la famiglia”.
La chiesa di san Pio ha realizzato progetti, che sono ponti nella comunità: la “Caritas”, gli “Scout”, il “Pellicano” (rivolto a persone diversamente abili).
Altri progetti sono “Zambia” e “Adotta un povero”, con i quali si vuol far conoscere ed aiutare, concretamente. Tale dinamismo ha vari momenti di incontro. Il due dicembre, per “Zambia”, c’è stato un ritiro, con il ricavato devoluto ai bambini del Terzo mondo.
La chiesa di san Pio è un punto di riferimento di una città, definita “da sempre attiva al sociale”, dallo stesso don Biagio.
Laura Sabattini