“La mostra, fortemente riassuntiva del suo lungo operare, pur non avendo fisionomia antologica, si pone come punto di arrivo della sua ricerca degli ultimi anni ed è formulata su un doppio binario, grafico e scultoreo. Gennari sfiora e affronta un tema, quello del tempo, che ci avvicina al concetto di spazio-tempo, dove il tempo (la storia) e lo spazio (il luogo) stanno tra loro in un rapporto di reciproca corrispondenza e continuità.
La sua svolta artistica in direzione diremmo oggi figurativa, si colloca a ridosso degli anni ’90 quando, prima per sottrazione poi per addizione, riemerge dalla materia grafico-plastica un nucleo figurale o iconico di sempre più forte consistenza e persistenza, dapprima fatto di masse sfatte e sfumate poi sempre più libero dai debiti con la maniera astratto-informale che aveva caratterizzato il suo percorso precedente.
Al centro dell’idea artistica di Gennari, oggi, c’è l’uomo, un uomo quotidiano e anonimo, ma che sembra appartenere ad un evo o tempo mitologico e primordiale. Che l’artista traduce in una serie di figure che evocano alla lontana la tipologia di una maschera, dalla cifra sintetica come quella di personaggi che calcano un palcoscenico immaginario (quello della vita). Nel manipolare la materia, legno, pietra, terra, o frantumare il segno, come nelle opere su carta, Gennari sa infondere la stessa robustezza di un racconto o di una leggenda arcaica”.