– Gli equilibri di bilancio erano squilibrati. Insomma alcune previsioni d’entrata erano sbagliate. Stesse spese… ma minori entrate, dunque ci vuole un’entrata straordinaria. La giunta Curti tira fuori il coniglio dal cilindro e si va a vendere una delle proprietà comunali.
Ovviamente una di quelle più appetibili e che possa fare cassa in breve tempo. Dal cilindro esce il noto locale “La Tribù” sulla via Panoramica, luogo invidiabile e locale che da alcuni anni è meta di una vasta clientela di giovani.
Il Consiglio che deve votare questo punto viene convocato in prima e seconda convocazione. Cosa vuol dire? Che ci si tutela su eventuali assenze, più o meno volute, perché in seconda battuta non scatta il problema del numero legale (la metà più uno degli aventi diritto al voto). Chi ha convocato il Consiglio comunale avrà pensato, prudentemente, visto la maretta che c’è nella maggioranza, di stare ‘dalla parte dei bottoni’.
Ovviamente questa cosa ha fatto imbufalire le opposizioni, tanto che i consiglieri di Rinnova Gabicce e Pdl hanno disertato la votazione per protesta. Ma bastavano i voti dei membri presenti del Pd, Pdci e Rc. Il Gruppo misto ha votato contro.
Il bar- ristorante “La Tribù”, posizione eccezionale, all’inizio del Parco San Bartolo, è stato meso all’asta con un valore minimo di 150mila euro. Il Comune fino adesso ha riscosso un sostanzioso affitto. Una volta venduto, fatto cassa per ripianare il buco di bilancio, non avrà più questo introito fisso.
Il locale diventa un buon affare, perché l’affitto è in scadenza, e chi lo acquisterà potrà ampliarlo di circa altri 20 metri quadrati, portandolo così a 60.