– Nei particolari si nascondano particolari in grado di raccontare il tutto. Per la religione islamica i grandi profeti sono cinque: Abramo, Noè, Mosè, Gesù e Maometto. Un versetto del Corano condanna il suicidio; non può essere l’uomo a togliere la vita che Dio ha donato.
Nel parlamento iraniano siedono 274 deputati, due in rappresentanza della minoranza cattolica ed uno della minoranza ebraica. Il terrorismo è una questione politica e niente affatto religiosa.
Sono soltanto alcuni dei tanti concetti espressi da Hossein Fayaz lo scorso 9 febbraio in una conferenza tenuta su invito del Rotary Club Riccione-Cattolica.
Origine iraniana, sessantasei anni ben portati, sposato con una signora morcianese, una figlia, Fayaz rispecchia l’essere umano a livelli molto alti: sapere, tolleranza, integrazione nella diversità.
Musulmano di confessione sciita, la moglie e la figlia sono cattoliche. Nel corridoio di casa, accanto al Crocifisso c’è in un prezioso piatto di ceramica iraniana che reca i versetti del Corano a protezione dell’abitazione e della famiglia.
Dopo la relazione iniziale sono seguite una serie di domande fatte da Piero Gualtieri, Pietro Pasini, Abner Fascioli. Tutt’e tre hanno messo in rilievo le differenze che dividono la civiltà occidentale da quella musulmana: il ruolo della donna, la reciprocità religiosa, il terrorismo in nome di Allah e che è facile dialogare e trovare punti di convivenza con persone come il signor Fayaz.
Per gettare un ponte tra Occidente e Oriente Fayaz ha scritto alcuni libri. Forse i più importanti si intitolano: “Io musulmano in Italia” e “Dialogo e integrazione”.
Ha anche pubblicato “Il manuale dei tappeti”, manuale pratico per l’acquisto e la manutenzione dei tappeti orientali”. Una bella serata. Passi per capire le ragioni dell’altro.