Un lavoro svolto con passione ma che necessita della presenza attiva della comunità. Come sottolinea Maria Cristina Codicè, il presidente: “E’ la presenza di tante persone che condividono le finalità educative dell’associazione a rendere possibile le attività; molti dei progetti che stiamo realizzando, il più conosciuto è quello di danza e teatro che ha portato alla realizzazione degli spettacoli Italiangrease e I Fratelli Blues, sono sostenuti dalle famiglie ma i lavori “Ciao mamma guarda come mi diverto” (week end di educazione alle autonomie), “Vicini-vicini” (percorsi di educazione alle autonomie metacognitive) e “Per mangiare devo lavorare” (educazione al senso e al valore del lavoro) non sarebbero possibili senza il sostegno continuo di realtà economiche e privati che ci aiutano in questa grande avventura”.
Le parole ed il sorriso di questa energica presidentessa sottolineano un’attività intensa e di qualità, fatta con l’amore e la fatica di genitori e di operatori che cercano di sopperire a quello che il servizio pubblico, efficiente solo nel periodo scolastico, non riesce a dare quando i ragazzi crescono e diventano adulti.
Se renderli completamente autonomi può essere un sogno, aiutarli a vivere lavorando ed a riconoscere i pericoli di questa società è un servizio fatto anche alla nostra comunità. Per questo chiediamo un sacrificio che non costa niente, che non è una tassa in più. Anzi, è legare una tassa che già paghiamo al nostro territorio. Che se abbiamo la fortuna che non serve per la nostra famiglia può servire per il vicino di casa, o l’amico che vive quotidianamente il problema e la preoccupazione.
Il nostro 5 per mille che spesso non sappiamo dove finisca sarebbe per l’associazione un toccasana, ossigeno puro. E che potremo verificare siano realizzati incontrando i ragazzi per strada o seguendo attivamente l’associazione. Nella prossima denuncia dei redditi ricordiamoci tutti del Centro 21.
Claudio Casadei