Chiude la rivista, ma rimane in vita l’Associazione culturale Cubia. E questo potrebbe lasciare qualche spiraglio per il futuro.
E’ quello che si legge negli editoriali dell’ultimo numero di Cubia di luglio (Speciale Festa). Paolo Saracino (direttore editoriale) parla di “arrivederci”. “Sono convinto, o quanto meno me lo auguro – scrive -, che la realtà di Cubia tornerà a farsi viva, ogni tanto, quando vicende particolari ne richiederanno la presenza. Lo farà con le iniziative dell’Associazione culturale… lo farà con edizioni speciali della rivista… Quando, come, perché… lo vedremo. Di certo non scompariremo”.
Negli ultimi cinque anni il direttore responsabile è stato Francesco Pagnini, che oltre i lettori, ringrazia tutti i collaboratori e fondatori di Cubia. Anche lui si augura che sia un “arrivederci…”.
Infine, da condividere la riflessone di Saracino sul ruolo di un giornale locale in un periodo di globalizzazione e velocità dell’informazione: “Per me aveva un senso. Nel mio articolo di presentazione (aprile 2000), scrissi che un giornale locale ha il grosso compito di rimediare ai problemi di miopia che questa società procura, per cui conosciamo benissimo fatti e personaggi che si muovono a centinaia e migliaia di chilometri, mentre sappiamo quasi niente delle vicende delle persone e dei luoghi in cui sbattiamo il naso ogni giorno”.