PERSONE
di Matteo Marini
– I suoi disegni ti accompagnano tra i riflessi e i colori di una fiaba. Le forme così arrotondate, quasi che con gli spigoli i bambini ci si possano far male. Ugualmente il suo spirito da fanciullo, la sua ironia e voglia di giocare, ne escono con ancora più vigore. Il suo estro ha dipinto le scene di tanti di racconti e ancora una volta Chiavari l’ha premiato. Dopo il successo del 2001 al premio artistico Aurelio Galleppini, Stefano Vanni torna in Liguria per ricevere un bel riconoscimento. È arrivato terzo questa volta, sempre nella sezione illustrazione.
Vanni ha ormai alle spalle parecchie pubblicazioni, sia locali che a livello internazionale come Bonelli, una rivista governativa cinese e vanta una collaborazione anche con Dario Fo e Franca Rame per il libro “La vera storia di Ravenna”. Soprattutto su pubblicazioni per bambini. Basta un’occhiata ai suoi lavori per capire che non potrebbe essere altrimenti.
Nato a Cattolica 46 anni fa, disegnare è stato per lui la chiave per esprimersi, di sfogarsi, già alle elementari, grazie alla maestra Artemide Capitaneo, professoressa d’arte che lo capiva. E lo incoraggiava a farlo anche durante le lezioni di scienze o matematica. Senza studi alle spalle ha poi cominciato a lavorare con suo padre come idraulico. Poi la svolta, complice una poesia di Jim Morrison (“Il re lucertola”) letta in una raccolta, dono della cugina Raffaella, e le parole di un commilitone durante il servizio militare: “Nel 1992 ho deciso che dovevo cambiare strada. La poesia e la sua interpretazione sono stati un veicolo. Così ho lasciato il lavoro e ho frequentato il corso di illustrazione di libri per ragazzi di Giacinto Gaudenzi a Fano”. Ora si divide tra il lavoro con la madre e la passione del disegno.