IL FATTO
di Hossein Fayaz
– I mussulmani residenti a San Clemente potranno avere un cimitero.
Lunedì sera 26 settembre, ha avuto sede in Municipio il Consiglio comunale di San Clemente per fare il punto sul progetto del nuovo ponte sul fiume Conca, con la partecipazione di Stefano Vitali, il Presidente della Provincia di Rimini.
Tra i 12 punti all’Ordine del Giorno c’era anche l’intenzione dell’amministrazione Comunale di ampliare il cimitero e dedicare una parte di esso ai cittadini residenti defunti di fede mussulmana nel Comune di San Clemente. Un fatto di alta civiltà che getta uno di quei necessari ponti invisibili tra la folta comunità mussulmana residente nella vallata del Conca, e altri residenti.
In questa parte del cimitero (Campo Santo), nel caso d’ampiamento, i mussulmani potranno essere seppelliti secondo i dettami della loro religione, nel totale rispetto delle regole igieniche imposte dalla legislatura italiana.
Si tratta di semplici cose. La salma dopo essere lavata bene, sarà avvolta in un tessuto bianco senza cuciture e sarà sistemato dentro la bara sul fianco destro. Si farà una fossa larga, un metro, lunga e profonda due metri, disposta verso la Mecca (qui da noi in direzione sud-est). Prima di calare la bara nella tomba, si farà una breve preghiera, senza l’obbligo di chinarsi e appoggiare la fronte sulla terra. Alla fine si sistemerà la bara in fondo alla fossa in modo che il viso del defunto sia verso la Mecca.
In mancanza del terreno sufficiente per seppellire i defunti sotto la terra, le bare possono essere sistemati all’interno dei loculi. Importante è che la facciata dell’ala dedicata alle salme dei defunti di fede mussulmana, sia costruita in direzione della Mecca. Anche in questo caso la salma sarà sistemata sul fianco destro con il viso verso la Mecca.
Ovviamente dipenderà dalla volontà espressa dal defunto battezzato mussulmano, di essere sepolto in questa parte del cimitero.
Purché il cimitero dei mussulmani rimanga aperto a tutti i rami e le fedi credenti in Allah e Corano e ispirati dal Profeta Abramo e sotto l’autorità dell’amministrazione comunale, questa decisione è un atto di grande valore storico e umano e va appoggiato da chi è costruttore di una società coesa.