Falso in bilancio e ricorso abusivo al credito. Sono queste le ipotesi al vaglio degli inquirenti per i vertici riminesi di Comune e Provincia. Diversi osservatori e cittadini se lo chiedevano da tempo, come mai i soci pubblici ancora non fossero stati chiamati in causa visto il peso politico ed economico che le due amministrazioni hanno sempre avuto in Aeradria spa. La società che gestisce lo scalo aeroportuale di Rimini, su cui sorvola di nuovo l’ipotesi di fallimento dopo il parere ‘negativo’ del commercialista Renato Santini consulente del Tribunale incaricato di far chiarezza sulle cifre, è da tempo sotto inchiesta. I primi a essere stati coinvolti, per ovvi motivi, sono stati i membri del consiglio di amministrazione, con il suo presidente Massimo Masini. LA NOVITA’ – A finire sotto osservazione sono proprio le questioni economiche, nella fattispecie le ‘lettere di patronage” rilasciate dai soci pubblici a favore di Aeradria che, secondo le prime ricostruzioni, avrebbero consentito alla società di ricevere finanziamenti dal 2009 al 2013 nonostante, già dal 2010, la situazione dei conti lasciasse intravedere gravi problemi gestionali. Il sostituto procuratore Gemma Gualdi titolare dell’indagine che se ne sta occupando, tirerà le fila delle indagini che gli uomini della Guardia di Finanza di Rimini, infatti, stanno effettuando proprio su questi crediti concessi, in misura prevalente, dalla Cassa di Risparmio di Rimini. Il reato, qualora fosse confermato, risiederebbe proprio nel fatto che le due amministrazioni non abbiano seguito l’iter amministrativo necessario e previsto per fornire tali garanzie. (dc)
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