Vedere un giovane che abusa sistematicamante di alcol è una scena terribile. Dalle nostre parti, sopra e sotto la ferrovia, forse, ci siamo anche abituati a vedere adolescenti barcollare pericolosamente. Secondo una ricerca dell’Ausl di Rimini diffusa ieri, nel 2012-2013 ci sono stati ben 166 accessi da parte di giovani dai 14 ai 25 anni al pronto soccorso dell’Ospedale Infermi di per problematiche alcol correlate. Per la precisione sono stati 117 maschi e 49 femmine, con una maggiore incisione nella fascia tra i 18 e i 21 anni. Anche se di questi solo il 3% presentava un grado di grave intossicazione da ricovero (e il 97%, la stragrande maggioranza, smaltito l’effetto dell’alcol ha risolto il proprio quadro clinico), il dato impone una seria riflessione sulle motivazioni e le conseguenze sociali di questa pratica così pericolosa ma purtroppo sempre più diffusa.
Il consumo di alcol tra i giovani – spiega la ricerca – non avviene in famiglia durante i pasti ma con gli amici e nel fine settimana e con modalita’ definite di “binge drinking”, delle vere e proprie ‘abbuffate’ di bevande alcoliche consumate in un breve lasso di tempo, con esiti ovviamente “devastanti” per la salute.
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