L’Ospedale Infermi di Rimini ha un nuovo blocco operatorio. Le nuove 8 sale operatorie sono collocata al primo piano del Dipartimento di Emergenza Accettazione (Dea) e saranno servite – spiega una nota dell’Ausl Romagna – da due anelli di corridoi. Il primo, sul lato esterno del fabbricato, per il transito dei pazienti. Il secondo all’accesso alle sale dei chirurghi e dei materiali sterili. Il comparto operatorio è dotato delle più innovative tecnologie biomedicali con l’obiettivo della multidisciplinarità. Le specialità che principalmente utilizzeranno i nuovi comparti sono: chirurgia generale, chirurgia vascolare, chirurgia pediatrica, anestesia, ortopedia e ginecologia. In modo minore endoscopia, terapia antalgica e pediatria oncologica. Ogni sala operatoria è dotata di due sistemi pensili per eliminare gli ingombri sul pavimento. La distribuzione di tali sistemi permette di posizionare il paziente in ogni sala nella modalità più adeguata a favorire l’operato del personale in tutte le specialità chirurgiche. Ogni sala operatoria si avvale di sistemi di illuminazione di ultima generazione, che associano elevatissimi livelli prestazionali a una gestione del fascio di luce in grado di eliminare la presenza di ombre sul campo operatorio. La loro tecnologia costruttiva a led consente di minimizzare il surriscaldamento, con beneficio del paziente e degli operatori. Il sistema di illuminazione è dotato in ogni sala di una telecamera integrata.
Di particolare rilievo è il progetto di dotazione multimediale delle sale, orientato a fornire ai chirurghi i più avanzati strumenti per la gestione dei contributi video-generati, utilizzabili sia per visualizzazione interna che per esigenze di documentazione. Tutte le sale sono state predisposte con cablaggi tecnici realizzati con la fibra ottica per consentire al personale di connettere tutte le tecnologie e visualizzare le informazioni sotto forma di filmati, immagini e voce. In questo modo il “Sistema Sala Operatoria” è in grado di interagire con la rete informatica di tutto l’ospedale e anche di visualizzare e condividere, direttamente su un display, le informazioni relative al paziente ottenute da precedenti indagini come radiografie, Tac o esami di laboratorio. La distribuzione dei monitor permetterà a tutto il personale delle equipe chirurgiche di operare con modalità video assistita. Da ogni sala operatoria si potrà comunicare in videoconferenza potenzialmente con tutto il mondo per consulti, scambi di esperienze, eventi formativi senza dover necessariamente prevedere accessi in sala operatoria. Inoltre è prevista la possibilità di diffusione in streaming delle immagini, l’integrazione nello stesso sistema del controllo delle luci di sala e la gestione centralizzata delle apparecchiature.
I costi sono stati pari a 17 milioni di euro, di cui 7,15 per le tecnologie biomedicali. Per quanto attiene alle fonti di finanziamento, le opere esterne (per un valore di 5.760.000 euro) sono state realizzate con fondi regionali. I restanti oneri, per circa 11 milioni di euro, sono a carico dell’Azienda U.S.L. della Romagna attraverso due mutui: uno per la parte edilizia e uno per la parte tecnologica. Per quanto riguarda invece i fondi relativi all’intera palazzina del Dea, il quadro finanziario è il seguente: totale interventi 72.015.000,00 di cui a carico dello Stato 26.275.653,15, a carico della Regione 12.224.351,61 e dell’A.USL per 33.514.995,24. Si aggiungono euro 12.000.000 (a carico dell’A.USL) per l’allestimento delle apparecchiature elettromedicali.
L’inaugurazione dei nuovi comparti operatori dell’Ospedale “Infermi” di Rimini è avvenuta il 25 gennaio scorso con la partecipazione dell’Assessore regionale alle Politiche per la Salute Sergio Venturi, del sindaco e presidente della Provincia di Rimini Andrea Gnassi, del direttore generale dell’A.USL Romagna Marcello Tonini, del coordinatore delle direzioni mediche di presidio dell’A.USL Stefano Busetti, del direttore del Dipartimento chirurgico di Rimini dell’A.USL Gianfranco Francioni e del direttore dell’Unità Operativa “Progettazione e Sviluppo Edilizio” dell’Ausl Enrico Sabatini.