Verso il completamento il controverso Progetto Tiberio del sindaco Andrea Gnassi. E se avesse ragione?
Nelle sua idea, proseguono una serie di lavori finalizzati al recupero dal degrado cronico e risoluzione di alcuni problemi emersi in corso d’opera legate alla presenza di interferenze da sottoservizi e al tema della mobilità e dell’abbattimento delle barriere architettoniche.
L’intervento in corso è parte del progetto più generale denominato “Tiberio” ed è stato finanziato parzialmente dalla Regione nell’ambito degli interventi del Pos –Fesr 2014 – 2020 con lo scopo di tutelare, valorizzare e mettere in rete il patrimonio culturale della città in una delle aree di maggior rilevanza strategica come quella del bacino del Ponte di Tiberio.
In particolare si prevede la creazione di un nuovo spazio mediante la realizzazione di percorsi di discesa alle banchine e di attraversamento del Canale che consentano la piena fruizione di questo straordinario spazio aperto collocato in un contesto storico – monumentale eccezionale, trasformando l’area di influenza del ponte in fulcro e occasione di dialogo con l’innovazione sociale e tecnologica, in uno spazio urbano di sperimentazione ed espansione delle attività concepite all’interno del progetto di Laboratorio aperto. L’approccio adottato nei confronti della valorizzazione del bene culturale punta quindi sulla riappropriazione della funzionalità sociale del contesto storico e identitario cui esso appartiene, per costruire, intorno al contenitore culturale esistente, una pluralità di significati ovvero dalla capacità di questo luogo identitario di regalare emozioni ed esperienze culturali e sociali a cittadini e turisti.
L’idea progettuale della realizzazione di una passerella galleggiante di collegamento pedonale e con bici a mano delle due banchine; di un percorso pedonale e con bici a mano, per procedere in sicurezza sulla Via Bastioni Settentrionali e di un percorso privo di barriere architettoniche per raggiungere il piano delle banchine e godere dello spettacolo mozzafiato del Ponte di Tiberio visto a pelo d’acqua, si inserisce all’interno di un piano generale di valorizzazione delle risorse storico-culturali e l’implementazione della connessioni delle reti ciclopedonali, in particolare attraverso il circuito ciclabile de “l’Anello Verde”.