Il Comune di Rimini vende quote di società delle quali è azionista. In V Commissione è andato il piano di revisione straordinaria delle partecipazioni societarie.
La vendita del 25% delle azioni di Amfa, l’azienda delle farmacie comunali e la dismissione di Rimini Reservation sono due delle azioni previste dal piano di revisione straordinaria.
“Un piano che “rientra in una strategia a medio e lungo termine avviata già dal precedente mandato – sottolinea l’assessore alle Partecipate Gian Luca Brasini– e che ha come obiettivo quello di ottimizzare i costi e di efficientare la gestione d egli organismi partecipati detenuti dal Comune e da Rimini Holding”.
Il piano prevede tra le varie azioni la dismissione da parte della holding dell’intera quota azionaria di Amfa attualmente detenuta (25%). L’incasso – stimabile in almeno 2.355.000 euro – sarà utilizzato per l’anticipata estinzione parziale del mutuo acceso con Monte dei Paschi di Siena. Il Comune di Rimini manterrà comunque il “diritto di prelazione” sulle future farmacie comunali che apriranno sul territorio.
Non rientrerà più tra le partecipate del Comune anche Rimini Reservation, con cui a fine 2018 scade il contratto di servizio e che per obblighi di legge dovrà essere dismessa. La società, svolgendo attività sia di interesse generale (informazione turistica), sia più commerciale (“reservation”), non soddisfa integralmente il “vincolo di scopo” ed è quindi soggetta all’obbligo di revisione straordinaria. La messa in liquidazione dovrà essere deliberata dai soci entro fine settembre2018, ma avrà decorrenza dal 1° gennaio 2019. Interessate dal piano di revisione anche Amir, per la quale è prevista una scissione parziale a beneficio di Romagna Acque entro giugno 2019; e Rimini Terme, con una temporanea pubblicizzazione (previa approvazione del Consiglio Comunale) in previsione della successiva cessione integrale della stessa partecipazione.
Il piano invece non toccherà società come Agenzia Mobilità, Start Romagna, UniRimini. “Attraverso questo piano non si può non prendere atto – sottolinea l’assessore Gian Luca Brasini – del ruolo di primo piano della parte pubblica per la gestione dei servizi di interesse generale. Ed è’in questo ragionamento che pongo una domanda neanche tanto provocatoria: ha ancora un futuro l’università nel nostro territorio? Saranno ancora garantiti in futuro quei servizi pubblici su cui fanno affidamento i cittadini? E’’ un interrogativo inevitabile alla luce di un quadro locale, punteggiato da decisioni di dismissione o netto arretramento, annunciate da parte di alcuni enti pubblici ma anche di altri soggetti, fondatori e patrocinatori. Penso in particolare all’Università: come si fa a non coglierne la valenza fondamentale per lo sviluppo dell’intero territorio? Pensare di non appoggiare un tale volano di economia e crescita per Rimini è una scelta lungimirante?”