Marzio Pecci
di Marzio Pecci, Lega
La lettera
I dati pubblicati dall’Ufficio Statistica della Regione evidenziano infatti in provincia un aumento degli arrivi del 3,4% a fronte però di un calo di presenze dello 0,6. Sintomo di vacanze sempre più brevi. Complessivamente tra gennaio e agosto i turisti sono aumentati dell’1,5% e le presenze dello 0,3%. Le performance peggiori si sono registrate a maggio e luglio.
Anche se sappiamo tutti che i dati statistici hanno una importanza relativa essi sono preoccupanti ed il Sindaco di Rimini, che ha colto la gravità dei numeri ha prontamente affermato: “è stata una stagione molto complessa”.
Questi numeri evidenziano il fallimento della politica turistica promossa dalla Regione e dal Comune di Rimini e continuare a trovare scuse per giustificarli significa “mettere la testa sotto la sabbia” e non assumersi le responsabilità.
Le parole contano poco: occorre cambiare ed inventare un nuovo prodotto “rottamando” il vecchio.
Regione e Comune di Rimini hanno dimostrato di non avere le capacità per rinnovare l’offerta turistica di Rimini.
La Regione, lo sappiamo, ha a cuore le politiche di sviluppo per l’Emilia a scapito della Romagna ed al di là della notte rosa non sa andare, mentre il comune di Rimini, nonostante gli importanti investimenti nel recupero del patrimonio storico culturale (a proposito l’assessore alla cultura ha già pronto il progetto per il recupero dell’Anfiteatro?) non riesce a sviluppare una politica di promozione del turismo su cui ha “scommesso”.
Comprendiamo il Sindaco che è più attento al turismo della Molo Street piuttosto che ai charter del turismo culturale, ma mi chiedo come si può, dopo aver speso decine di milioni di Euro per creare il prodotto turistico “storico-culturale”, rinunciare alla vendita di questo prodotto?
Non possiamo più tollerare che il Sindaco di una città di importanza turistica mondiale rimanga “prono” e silente alle politiche turistiche fallimentari della regione.
E allora comprese le specialità turistiche riminesi: balneare, storico-culturale, esperienziale, sportivo, avioturismo, congressuale, ecc. occorre organizzarsi e proporsi ai mercati senza perdere tempo perché, anche nel turismo, tutto viene consumato velocemente.
Mi chiedo poi per quale motivo fino ad oggi il Sindaco di Rimini non ha preso posizione per la valorizzazione dello scalo aeroportuale riminese, infrastruttura indispensabile per fare turismo ed ancora perché non propone il progetto per l’Alta Velocità e per l’autostrada Venezia-Rimini?
Per quale motivo, infine, dopo il fallimento del Parco del Mare, il Sindaco non apre il confronto con l’opposizione sul Piano Spiaggia?
Ha paura di Bonaccini?
Noi riteniamo che si tratti di semplice incapacità.
Purtroppo con questa Amministrazione Rimini dovrà rassegnarsi ad essere ancora “piadina, pesce fritto e Molo Street”, mentre per realizzare il sogno di una Rimini mattatrice sul mercato turistico mondiale ci sarà bisogno di nuovi amministratori.