Ha un centinaio di dipendenti, esporta almeno ’70 per cento della produzione; quello tedesco primo mercato. Gioiello della metalmeccanica riminese, imprenditore profondo ed intelligente, il responsabile degli acquisti alla fine dello scorso gennaio cerca di fare un ordine di 5mila mascherine. Contatta 5 fornitori; uno è tedesco. Quest’ultimo gli dice che gli sarebbe piaciuto, ma in Germania c’è una disposizione governativa che impedisce l’esportazione da una parte; dall’altra sequestrano le mascherine in transito per altrove dalla Cina. Abbandonato dal fornitore straniero, si rivolge a 4 italiani. Trova le mascherina da chirurgo ad 80 centesimi (prima del Covid-19 a 20 centesimi); le FFP2, le mascherine col filtro, le trova da un minimo di 7,90 euro, ad un massimo di 12,5 euro. Prima della pandemia si trovavano a 2,5 euro.
Dopo l’ordine di gennaio, la prima fornitura di 400 (quelle da sala operatoria) è giunta la scorsa settimana. Mille, sempre da chirurgo arriveranno la prossima settimana. Le altre più tardi.
Causa la penuria di reagenti, ad alcuni medici del Riminese in salute ancora non è stato fatto nessun tampone.