Marzio Pecci
La lettera
di Marzio Pecci, Lega
Pecci, Lega: “Si riapra anche con teatro e cinema all’aperto”.
Abbiamo sollecitato per settimane l’approvazione del protocollo per consentire agli operatori turistici di riaprire le proprie attività per far “ripartire” l’economia, soprattutto quella turistica riminese.
La Pentecoste, festa che ha sempre segnato l’inizio ufficiale della stagione estiva, è prossima, ma gli operatori turistici sembrano demotivati all’apertura delle attività.
Percorrendo il viale delle Regine ed il lungomare stupisce come alberghi, attività commerciali e stabilimenti balneari siano ancora desolatamente chiusi.
I nostri competitor sono, invece, iperattivi sul mercato del turismo internazionale.
La Romagna, questa volta, si è mostrata impreparata e non ha ancora ritrovato il coraggio della ripresa e gli operatori turistici si dibattono senza costrutto tra mille dubbi ed incertezze.
Ormai i protocolli sanitari perredaattività sono definitivi per tutti i settori turistici, compresi gli stabilimenti balneari.
La spiaggia non può continuare ad essere vuota con gli alberghi chiusi.
L’amministrazione comunale ora, dopo le promesse, deve fare il proprio dovere ed approvare in Consiglio la sospensione con il rinvio al prossimo anno della riscossione delle imposte e dei tributi, con rateizzazione in cinque anni; inoltre ha il diritto-dovere di sollecitare, pubblicamente, tutti gli operatori turistici ad aprire al più presto le attività.
La Lega, inoltre, insiste nel progetto di utilizzo della spiaggia h24 e giudica l’opposizione di qualche associazione di categoria non rappresentativa della effettiva volontà degli associati.
La politica espressa da queste associazioni è impregnata del retaggio di un vecchio mercato che è, invece, morto e sepolto.
Questa filosofia associativa è responsabile della proliferazione dei negozi “bangla” perché non ha saputo esprimere una strategia di sviluppo delle attività commerciali necessariamente soggette ai cambiamenti della domanda turistica.
Se vogliamo fare “turismo sicuro” credo che favorire le attività all’aria aperta sia la scelta migliore per ridare fiducia all’ospite.
Il mare e la spiaggia oltre le attività ludiche, dello sport e del tempo libero, sono riconosciute anche quale punto energetico per fare yoga e stretching.
Pochi giorni fa abbiamo lanciato l’idea del teatro in spiaggia, oggi aggiungiamo anche il cinema all’aperto, che potrà trovare collocazione sia nel centro città che sulla spiaggia che è un ottimo spazio per garantire la distanza tra persone ed il rispetto di tutte le altre regole sanitarie imposte dai protocolli.
La Pentecoste, festa che ha sempre segnato l’inizio ufficiale della stagione estiva, è prossima, ma gli operatori turistici sembrano demotivati all’apertura delle attività.
Percorrendo il viale delle Regine ed il lungomare stupisce come alberghi, attività commerciali e stabilimenti balneari siano ancora desolatamente chiusi.
I nostri competitor sono, invece, iperattivi sul mercato del turismo internazionale.
La Romagna, questa volta, si è mostrata impreparata e non ha ancora ritrovato il coraggio della ripresa e gli operatori turistici si dibattono senza costrutto tra mille dubbi ed incertezze.
Ormai i protocolli sanitari perredaattività sono definitivi per tutti i settori turistici, compresi gli stabilimenti balneari.
La spiaggia non può continuare ad essere vuota con gli alberghi chiusi.
L’amministrazione comunale ora, dopo le promesse, deve fare il proprio dovere ed approvare in Consiglio la sospensione con il rinvio al prossimo anno della riscossione delle imposte e dei tributi, con rateizzazione in cinque anni; inoltre ha il diritto-dovere di sollecitare, pubblicamente, tutti gli operatori turistici ad aprire al più presto le attività.
La Lega, inoltre, insiste nel progetto di utilizzo della spiaggia h24 e giudica l’opposizione di qualche associazione di categoria non rappresentativa della effettiva volontà degli associati.
La politica espressa da queste associazioni è impregnata del retaggio di un vecchio mercato che è, invece, morto e sepolto.
Questa filosofia associativa è responsabile della proliferazione dei negozi “bangla” perché non ha saputo esprimere una strategia di sviluppo delle attività commerciali necessariamente soggette ai cambiamenti della domanda turistica.
Se vogliamo fare “turismo sicuro” credo che favorire le attività all’aria aperta sia la scelta migliore per ridare fiducia all’ospite.
Il mare e la spiaggia oltre le attività ludiche, dello sport e del tempo libero, sono riconosciute anche quale punto energetico per fare yoga e stretching.
Pochi giorni fa abbiamo lanciato l’idea del teatro in spiaggia, oggi aggiungiamo anche il cinema all’aperto, che potrà trovare collocazione sia nel centro città che sulla spiaggia che è un ottimo spazio per garantire la distanza tra persone ed il rispetto di tutte le altre regole sanitarie imposte dai protocolli.