La richiesta di accesso agli atti relativi alla vicenda dell’antenna di telefonia mobile installata a ridosso del
cimitero comunale di Coriano e accanto al suo Castello malatestiano ci ha permesso di approfondire e
verificare in dettaglio diversi aspetti che finora erano rimasti sconosciuti soprattutto per le modalità opache
con le quali la Giunta ha informato i cittadini ad autorizzazione concessa prima e le trattative per ricollocare
l’antenna poi.
Trattative che, occorre ricordarlo, sono state determinate dalla ferma reazione dei corianesi che hanno
contestato la collocazione dell’antenna a ridosso dell’importante monumento architettonico corianese.
Dalla lettura degli atti sono emersi aspetti e particolari di notevole importanza, tali da indurci a inoltrare
un’interrogazione che abbiamo presentato nel corso del Consiglio comunale del 9 marzo scorso.
Precisamente abbiamo chiesto all’Amministrazione di dare spiegazioni relativamente a quattro punti:
1. perché dopo essere intervenuta affinché la società Windtre rinunciasse al contratto già stipulato con un
privato per l’installazione dell’antenna in via Circonvallazione 58, ovvero vicino al parcheggio della Conad,
ha successivamente chiesto alla società di telefonia di riportarla nello stesso luogo impegnandosi ad
acquistare dal privato il terreno su cui era già stata autorizzata nel 2018?
2. quali sono le azioni che intende adottare in seguito alla richiesta della Soprintendenza delle belle arti di
smontare l’antenna e ripristinare lo stato dei luoghi precedente entro 180 giorni dalla notifica del Decreto
sanzionatorio da parte della Direzione Generale Archeologia Belle Arti e Paesaggio?
3. quali sono stati gli atti posti in essere dopo la nostra precedente interrogazione nella quale
manifestavamo preoccupazione relativamente ad un potenziale danno erariale?
4. è vero che, dopo la comunicazione del 2 dicembre, quella con cui il Sindaco comunicava il parcheggio di
via della Grotta come luogo ove spostare l’antenna, è partita una raccolta di firme fra i residenti del
quartiere prospiciente quel sito suggerita dal vicesindaco Ugolini?
Domande che era necessario porre al sindaco, dopo aver constatato l’assenza di una qualsiasi strategia
politica e giuridica nella gestione di tutta la vicenda “Antenna Windtre”
Soprattutto dopo aver compreso che il tentativo di non consegnarci gli atti non fosse per “la trattativa in
atto” quanto per non rendere pubblica una realtà molto diversa da quella rappresentata nel corso degli
ultimi mesi.
Se è vero che la politica sia una cosa seria non può non essere grave vedere come un’importante decisione
come è stata quella di porre l’antenna nel nostro centro storico non sia dipesa da nessuna valutazione di
carattere oggettivo ma sia stata determinata da valutazioni soggettive che appaiono addirittura istintive,
scelte improvvisate a partire dalla prima richiesta di ricollocazione, proposta alla società di telefonia senza
che avessero una precisa idea di cosa fosse possibile proporre a Windtre, una decisione che di fatto hanno
posto il nostro comune in una condizione di debolezza contrattuale.
Merita essere ricordato che questa Amministrazione ha ignorato tutte le richieste di partecipazione dei
cittadini mentre millantava una preparazione e un controllo sulla gestione della trattativa che alla prova dei
fatti e dei risultati non erano quelli esibiti con tanta sicumera.
Un’Amministrazione che ha sottovalutato il rischio di danno erariale che ora si profila minacciosamente
all’orizzonte e che non ha avuto nessun riguardo e nessuna consapevolezza dell’importanza del luogo
indicato per installare l’antenna.
Ad aggravare ancor di più il modo in cui è stata condotta la trattativa con Windtre è il fatto che fino al 2/12,
nonostante fosse già a conoscenza del vincolo allo studio della Soprintendenza, nonostante la società
Windtre manifestasse ancora disponibilità e apertura al fine di una ricollocazione, questa Amministrazione
non comprendendo il quadro che si trovava di fronte abbia cercato di prendere tempo, rendendosi conto
della gravità del momento solo quando il 4/12 Windtre ha quantificato in circa 108.000 euro il costo per la
delocalizzazione dell’antenna.
Solo allora sembra si sia compreso che non era più tempo di tergiversare e che Windtre non avrebbe più
accettato altre proposte con intento dilatorio espresse forse solo per continuare a procrastinare il tempo di
una trattativa seria e fattiva.
Ultimo ma non per importanza merita essere ricordato quel Regolamento previsto dalla legge quadro del
2001 che ancora oggi resta l’unico strumento in grado di aiutare i comuni a difendere i propri territori
permettendo loro di disciplinare la collocazione delle antenne al fine di ridurre al massimo l’impatto
elettromagnetico e l’impatto paesaggistico, uno strumento che l’ Amministrazione ha volutamente e
colpevolmente ignorato.
Roberta Talacci, Cristian Paolucci,
Enrica Innocentini, Alessandro Leonardi
Consiglieri del Gruppo consiliare
“Insieme per Coriano”