Renata Tosi, sindaco di Riccione
Il sindaco Tosi: “Sì Rimini capitale della cultura 2024”
“Noi diciamo un forte e sonoro sì a Rimini capitale italiana della cultura 2024, sarebbe un passo molto importante per tutto il nostro territorio, dal mare, all’entroterra e che porterebbe ad accendere sulla Romagna, i riflettori di tutta Europa. Da Riccione quindi mi sento di lanciare un forte incoraggiamento a questo progetto e a rendere la disponibilità a qualsiasi tipo di collaborazione. Anzi su questo punto spero che la nostra Regione, in primo luogo il governatore Bonaccini affianchi la nostra provincia in un’impresa che potrebbe definitivamente rilanciare la nostra terra. Idee, progetti, risorse e collaborazione, Riccione vuole mettere in capo tutto questo al fianco di Rimini per battere la concorrenza allo stesso riconoscimento delle future candidate. Siamo consapevoli che noi oggi abbiamo di fronte una duplice sfida: sanitaria ed economica, ma soprattutto quella di portare fuori dal guado della pandemia tutto il nostro sistema produttivo. Il turismo, signori non è una novità, è stato il settore più sacrificato e non vogliamo che lo sia anche nei prossimi anni. Se recovery e bonus statali per gran parte hanno ignorato l’industria del turismo, questo riconoscimento lo si deve a terre che hanno saputo reiventarsi e rinnovarsi con le proprie forze e che devono poter essere il simbolo della rinascita italiana nel turismo e nella gioia di vivere.
Il 2024 può essere l’anno buono. E poi è ovvio che candidare Rimini significa anche candidare i suoi luoghi dei sogni felliniani, ma anche i suoi borghi medievali dell’entroterra, e tutta l’avanguardia della zona Sud. Riccione nel 2024 avrà già un Museo del territorio, rinnovato nella concezione museale e nella sede, un nuovo Spazio Tondelli, un gioiellino moderno per le arti sceniche. Ma soprattutto Riccione avrà già avuto il suo Centenario, evento che la vedrà protagonista di molti significativi eventi diffusi in tutta la città. Insomma, approfittiamo di quest’occasione, lasciamo da parte rivalità antiche o recenti ma anzi facciamone un punto di forza.”.