Un’ arteria naturale tra boschi, scorci e panorami sconfinati sulla Valconca, un sentiero che in maniera trasversale unisce la collina dell’ultima propaggine di territorio della Romagna. Il sentiero CAI 019, Mondaino-Lago di Faetano (RSM) circa 60 km di percorso, sapientemente arredato nella cartellonistica, nella segnaletica e nella ripulitura dall’Associazione “Esploratori della Valconca” permette all’escursionista di abbracciare tutta l’alta corona di colline della valle.
Di tutto questo e delle prospettive di ulteriore sviluppo se ne è parlato domenica 27 novembre nella Sala degli Archi del Comune di Mondaino. I relatori hanno permesso di far immergere il pubblico, attraverso immagini e grafici in quella che è la strada per il futuro, sia per quello che riguarda la salvaguardia ambientale che per la sostenibilità socio economica del territorio.
Carlo Millo “Esploratori della Valconca” Inizia la conferenza mostrando i paesaggi e il grande lavoro per l’attuazione del progetto di apertura del sentiero e di tutti quelli ad esso collegati. Dal 019 spiega Millo, le varianti sono molteplici, si percorre il sentiero principale per poi incunearsi in percorsi ad anello che fanno scoprire borghi e luoghi di grande interesse storico naturalistico: Il borgo di Cereto (Saludecio), il Borgo Pedrosa (Montefiore), Monte Farneto (Gemmano) ecc. Tutto ciò sapientemente illustrato da chi come Il Gruppo degli Esploratori della Valconca ha realmente faticato per la realizzazione.
Il dott. Renzo Tonini Presidente del CAI di Rimini espone una panoramica sullo stato attuale dell’escursionistica nella Provincia e spiega che su tutto il territorio provinciale sono attivi circa 600 km di sentieri tutti da scoprire e da far conoscere…ma anche da mantenere nella loro fruibilità
Prosegue il professor Fabio Forlani docente di Marketing presso il Corso di Laurea in Economia del Turismo dell’Università di Perugia (sede di Assisi), che descrive il fenomeno dello Slow Tourism (turismo lento) e i benefici economici e sociali che determina soprattutto nelle aree rurali e periferiche rispetto alle destinazioni turistiche più note. Il professor Forlani, dopo aver evidenziato le specificità delle forme di turismo lento più note (i cammini e il cicloturismo) e portato ad esempio i percorsi nazionali e internazionali di maggior successo (Via Francigena, ciclovie del Trentino, ecc.), descrive le caratteristiche che dovrebbero avere i percorsi per intercettare il crescente flusso dei turisti slow. In questa prospettiva sottolinea la qualità del lavoro svolto dagli “Esploratori della Valconca” e consiglia le amministrazioni comunali del territorio di sostenere e potenziare il progetto. Secondo il docente c’è infatti spazio di mercato per immaginare un cammino e/o una ciclovia di rilievo nazionale reinterpretando come infrastruttura per il turismo lento l’antica “Via Flaminia” che congiungeva Rimini a Roma.
Infine si completa la conferenza con l’intervento del Dott. Andrea Carlucci, Fiorentino di nascita ma profondamente legato alla Valconca e a Mondaino. Carlucci porta l’esempio della crescita e dell’indotto economico creatosi attorno ad un percorso minore della Toscana Aretina. Spiega di come anche zone meno battute dal turismo internazionale, anche se in una terra che solo nel nome è un brand di sicuro successo possano crescere e farsi spazio nel mercato dei viaggi di tipo organizzato.
Una grande opportunità che va coltivata e valorizzata, un “sentiero” che va battuto percorso e fatto scoprire.