Villa Imperiale in conferenza alla biblioteca Bobbato di Pesaro il 23 settembre, alle 17. Titolo: “Villa Imperiale, una rilettura attraverso due fonti settecentesche”. La racconta Sofia Ciaroni, che sulla villa ha fatto la tesi al Politecnico di Milano. Intervengono: il vice-sindaco di Pesaro Daniele Vimini, Riccardo Paolo Uguccioni (Società pesarese di studi storici), Roberta Martufi (architetto), Alessandra Castelbarco (architetto), Marco Di Nallo (architetto).
L’Imperiale è una delle ville più belle d’Europa. La prima volta che Carlo d’Inghilterra venne in visita in Italia la volle ammirare. Attorniata da 32 ettari di verde (all’italiana attorno all’edificio, poi parco inglese, infine bosco mediterraneo) è composta da due corpi: il primo (quello con la torre) del Quattrocento ed il secondo del Cinquecento.
Di proprietà degli Albani (in famiglia anche un papa, Clemente XI, 1649-1721) è aperta da maggio a settembre due vole la settimana il mercoledì il sabato (possibile accedervi solo su prenotazione). Si legge nelle mitiche guide rosse del Touring Club Italiano: “(…) costituisce uno dei più spettacolari esempi di soggiorno estivo rinascimentale per una società colta e raffinata”. Sembra che sia stata costruita sui resti di una villa malatestiana. La prima pietra fu messa dall’imperatore Federico III nel 1469, da qui il nome Imperiale. Interessante l’architettura, non meno le sale per gli affreschi, ai quali lavorarono Girolamo Genga, Raffaellino del Colle, il Bronzino, Perin del Vega, Menzocchi.