Laura
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Francesco Petrarca: Arezzo 20 luglio 1304 – Arquà, nei Colli Euganei, 19 luglio 1374.
“Il suo amore per Laura, l’avvenimento principe della vita interiore di lui. Amore reale,
grandissimo, poiché è assurdo che un uomo possa per più di trent’anni pensare a una donna,
scrivere continuamente di lei, vagheggiarla perennemente nei suoi sogni, senza che una
straordinaria passione ne agiti lo spirito. Ebbene: quest’amore, non fu corrisposto”.
A.
Manaresi
,
‘La primavera della letteratura d’Italia, pag. 158, – Poseidonia, 1951.
c. contadino
m. maestro
c. En sarà ‘na grèn quistion
Non sarà una grande questione
mò s’po fè ‘n mèz paragon
ma si può fare un mezzo paragone
fra la
Bice
, a vagh pinsand,
fra la Bice, vado pensando,
e la
Laura
d’cl’ètre grand?
e la Laura di quell’altro grande?
m. Ma così per accennare
il discorso si può fare:
Beatric
e sorridente,
tra i beati su gaudente,
porta Dante alla visione
dove ferma è la ragione,
Laura
invece senza tema
risaputo ch’è un emblema.
c. An sò andèd ‘na masa a scòla
Non sono andato molto a scuola
e per me l’ultma paròla…
e per me l’ultima parola…
m. Un’idea, sì un concetto
cui Petrarca s’è diretto,
su se stesso ripiegato
è l’amor ch’ha interpretato,
con i versi a decorare
e il carattere fissare:
occhi, viso ed altri orpelli,
indorati i bei capelli.
c. S’ l’era l’alma el su turmént,
Se era l’anima il suo tormento,
questa e che snò tla su mént,
questa qui solo nella sua mente,
èn sarà ch’ u s’l’è ansugnéda,
non sarà che sel’è sognata,
ch’èn mi pèr che tla bracéda…
perché non mi pare che tra le braccia…
m. Bèh, qualcuno ha dubitato
dell’incontro che c’è stato:
La mattina del 6 aprile 1307 // il 19 maggio 1348 a
Santa Chiara in Avignone
Parma riceve la notizia che Laura è morta di peste
come infatti è tradizione
ad Avignone, fino dal 6 aprile, proprio nel giorno
e la morte è anche annotata
anniversario del primo incontro.
dal poeta dell’amata.
(A.Manaresi, pag. 154)
c. E va ben, j è stèd e’ fat,
E va bene c’è stato il fatto,
mò da quest a dè da mat
ma da questo a dare da matto
fin’a védla dampèrtot
fino a vederla dappertutto
sempre armast se’ bèch asciot…
sempre rimasto col becco asciutto…
m. Se l’artista è originale
il segreto è nel suo male:
di nascosto contemplata
la passione è alimentata,
con la mente a ingigantire
nel tormento per finire.
c. Amènch
cl’èl
t un mèz salut…
Almeno l’altro (Dante) un mezzo saluto…
mò el cirvèl quest u s’è bud
ma il cervello questo si è bevuto
se da vètchj po d’st’astinénza
se da vecchio poi di questa astinenza
è fa i cunt sla su cuscénza.
fa i conti con la sua coscienza.
m. Soffre certo per amore,
ma poi ama il suo dolore,
perché è assurdo che trent’anni
pensi a lei pur tra gli affanni.
c. Ej li stès a nè capesc
Io lo stesso non lo capisco
ché s’el gnint l’è roba ch’fnesc
perché col niente è roba che finisce
e po vedle è le a pinsè
e poi vederlo lì a pensare
senza voja d’dès da fè…
senza voglia di darsi da fare…
m.Incapace di lottare,
lui infatti lasciò stare
e in silenzio sempre solo
son
le Rime
a prender volo,
“Rime”, o anche “Rime sparse” – Canzoniere, titolo
con l’amore ormai spietato,
dato alla raccolta da antichi ammiratori
.
perché a lungo vagheggiato.
c. An vria èsa è che insistent,
Non vorrei essere qui insistente,
mò ad
d’cl’èl
t u m ven in ment.
ma di quell’altro (Dante) mi viene in mente.
m.Lascia stare, abbi pazienza
chè c’è invece differenza
nell’azione esercitata
dalla donna corteggiata:
Beatrice
, l’ho già detto,
Dante all’alto ch’ha diretto,
Laur
a è dentro ch’ha plasmato
il Petrarca innamorato.
c. Ch’j ava fat u stès efèt…
Che abbiano fatto lo stesso effetto…
m. Sì, non tutto è poi perfetto,
molti i pregi e anche un difetto,
“Quell’assiduo discorrere del poeta con la propria
chè monotono un po’ appare
anima… genera però malinconia
”. A. Manaresi
su se stesso il ripiegare.
c. S’cli tre quatre ch’a m’arcòrd
Con quelle tre o quattro (poesie) che mi ricordo
ej sa quest a n sò d’acord,
io su questo non sono d’accordo,
mò se invec l’è cumè t’dis,
ma se invece è come dici,
quasi quasi un po’ u m dispis,
quasi quasi un po’ mi dispiace,
e per tchjùda sl’argumént
e per chiudere con l’argomento
‘n’ultma roba u m ven in ment,
un’ultima cosa mi viene in mente,
giost i sce, mò sta francesa
giusto così, ma questa francese
te ch’u t dis…s’la s’ fosa stesa?
tu cosa dici…se si fosse stesa?
Il Canzoniere
è diviso in due parti e contiene le
Rime in vita di madonna Laura
e le
Rime in morte
di madonna Laura
, in tutto .366 componimenti, cioè 317 sonetti, 19 canzoni, 9sestine, 7 ballate, 4
madrigali
…”A tanta armonia di sentimento corrisponde una nitida perfezione della forma. In
queste rime non c’è parola che non sia eletta, non c’è verso che non abbia una sua musica,” …Il
Petrarca è infatti il creatore del linguaggio poetico dell’amore”. Antonio Manaresi
, La
primavera
della letteratura italiana.
Pag. 175
–
Poseidonioa 1951.
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